L’assessora alle pari opportunità del Comune di Montecastrilli, Benedetta Baiocco, ha affidato all’ufficio stampa della Provincia un comunicato sul significato che l’amministrazione comunale vuole attribuire alle festa dell’8 marzo. Di seguito il documento:
“L’otto marzo ci impone una riflessione sulla condizione femminile nel mondo e nella nostra realtà locale, suggerendoci una sorta di bilancio su ciò che in questi anni è cambiato nella nostra cultura e nel mondo e su ciò che invece stenta ancora ad affermarsi in termini di diritti delle donne, non soltanto dal punto di vista formale, ma anche e soprattutto sotto il profilo sostanziale.
La donna è stata per molto tempo discriminata nell’educazione, pagata, a parità di lavoro, meno dell’uomo, limitata nell’accesso a incarichi prestigiosi e pubblici. Nei Paesi più progrediti molti pregiudizi sono ormai caduti e si è da tempo avviato un percorso di uguaglianza fra i due sessi che, pur non essendo ancora compiuto, ha certamente garantito una maggiore presenza delle donne in molti ambiti sociali. In altre parti del mondo, invece, il miglioramento della condizione femminile procede molto più lentamente. Ci sono donne che quotidianamente vivono guerre, fame, miseria e che si trovano di fronte a gravissime limitazioni dei diritti umani fondamentali.
La lotta delle donne per rivendicare gli stessi diritti degli uomini cominciano nel Settecento, in Francia durante gli anni della Rivoluzione francese. In Italia la lotta per l’uguaglianza comincia in ritardo rispetto al resto d’Europa, concentrandosi inizialmente sulla rivendicazione del diritto di voto e sul mantenimento del posto di lavoro.
Le donne italiane votano per la prima volta nel 1946. Di lì a poco l’approvazione della Costituzione segnerà, almeno sulla carta, un passo importante verso la pari dignità tra maschi e femmine. L’articolo 37 stabilisce per la donna lavoratrice gli stessi diritti e la stessa retribuzione che, a parità di mansioni spettano all’uomo; ma la realizzazione pratica del principio di parità fra i due sessi è stato ottenuto dopo anni di dure battaglie da parte delle donne. E’ con l’istruzione che le donne conquistano la libertà di decidere il proprio destino allontanandosi da una secolare condizione di inferiorità. In circa trent’anni si moltiplica il numero delle diplomate. Poi i cambiamenti straordinari nel mondo del lavoro: sempre più presenze femminili nelle banche, nei servizi sociali, nelle università, nei giornali e in tutti gli ambiti tradizionalmente maschili.
Ancora oggi, tuttavia, il lavoro delle donne viene generalmente retribuito meno rispetto a quello degli uomini. La disoccupazione femminile nei Paesi sviluppati è più che raddoppiata rispetto a quella maschile. Il lavoro familiare di sussistenza (la cura dei figli, degli anziani, i lavori domestici), non è considerato come effettiva attività lavorativa.
I progressi compiuti sono stati tanti ma non basta e anche il nostro territorio è, ormai pronto, ad una svolta: ha voluto le donne nell’amministrazione comunale e, a mio giudizio, ha bisogno di avere una Commissione Pari Opportunità, questo sarà un obiettivo da raggiungere. Per questo ho scelto l’8 marzo, il giorno dedicato alla festa internazionale della donna , per fare un appello alla Comunità, alla scuola, alle associazioni del territorio e a tutti coloro, donne e uomini, che dimostrano sensibilità ai temi delle Pari Opportunità e che vogliono impegnarsi a creare questa Commissione Pari Opportunità in seno alla nostra comunità. Insieme potremmo adottare strategie e perseguire obiettivi delle politiche sulla parità di genere a livello comunale. Avremo così l’occasione e il luogo giusto per parlare del “lavoro a misura di donna”: le esperienze e le buone pratiche da mettere in atto alle imprese per facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e l’organizzazione delle attività tenendo conto delle esigenze delle lavoratrici.
Il programma dovrà puntare anche a rafforzare la rete delle donne elette e nominate e a valorizzare il confronto politico trasversale sulle differenze di genere per promuovere un concetto di democrazia effettiva nella società. Cercheremo gli strumenti per promuovere non solo una maggiore presenza ma soprattutto una più lunga permanenza delle donne nelle istituzioni, chiedendo alle forze politiche più disponibilità a conciliare i tempi della politica.
Le finalità della Commissione Pari Opportunità dovranno essere ampie e per questo dovranno promuovere attività a sostegno di tutte le fasce deboli e svantaggiate della popolazione.
Il camminino non sarà facile ma la convinzione del grande potenziale che le donne rappresentano sarà il motore che ci condurrà verso il raggiungimento di importanti obiettivi.
La storia della conquista dei diritti femminili sarà realmente scritta quando in ogni luogo della Terra, dalla comunità più grande alla più piccola, le donne potranno liberamente scegliere, coltivare sogni, desideri e ambizioni”.