Comunicato stampaCronaca

La nuova ordinanza regionale anti-Covid-19, il sindaco non ci sta: “Perchè ad Avigliano bisogna chiudere le scuole con solo 3 positivi?” Il rammarico e le considerazioni di Luciano Conti

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AVIGLIANO UMBRO – 21 marzo 2021 – E’ stata emanata la nuova ordinanza regionale in merito alle disposizioni relative al Covid- 19 valide fino al 5 aprile 2021.

Le principali novità:

– Didattica a distanza per le scuole elementari, medie e superiori di tutta la Regione.
 -Nidi e scuole dell’infanzia chiusi nel distretto sanitario orvietano, e negli altri in cui i contagi settimanali superano i 250 ogni centomila abitanti.
Negozi di medie e grandi dimensioni chiusi alle 14 del sabato e nella giornata di domenica, ad esclusione di farmacie, parafarmacie, ottici, alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie e tabacchi.
Negozi di piccole dimensioni chiusi solo la domenica, ad esclusione di farmacie, parafarmacie, ottici, alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie e tabacchi.
Di seguito l’ordinanza completa ORDINANZA_FINALE_ORD[1.0]
Il sindaco di Avigliano, Luciano Conti (foto sotto), in merito a questo provvedimento non ci sta e dice (con un lungo post su facebook che riportiamo integralmente): “Perchè ad Avigliano che ha 3 casi di Covid-19 si devono chiudere le scuole??
Non è nella mia natura contestare, non entro mai in merito a decisione prese da chi dovrebbe darmi, in quanto Sindaco delle buone e motivate indicazioni.
Questa volta però non ci sto!!!
Da quando è iniziata questa pandemia ho sempre cercato di adeguarmi a quelle che erano le direttive, ho faticato, lavorato, per far capire e per far rispettare ogni regola possibile a volte mettendomi contro anche qualche cittadino. Ho cercato di essere sempre presente, di aiutare chi ne avesse bisogno, cercato di risolvere qualsiasi problema si è presentato. Mi sono battuto in ogni modo per tenere le nostre scuole aperte, fatti tamponi, sanificazioni, messe in sicurezze le strutture nel modo più idoneo e permettetemi esemplare per una piccola realtà come la nostra. La comunità scolastica intera ha fatto sacrifici e lavorato per salvaguardare la didattica in presenza.
In questo momento non posso accettare una decisione presa dalla Regione, secondo me senza una reale motivazione, non sono stati presi in considerazione gli sforzi e le fatiche fatte, non è stata fatta una distinzione, le nostre scuole al momento non hanno motivi per essere chiuse e non li hanno mai avuti. Il nostro Comune ad oggi con tre positivi non può essere paragonato a Comuni più in difficoltà, ai quali va tutto il mio rispetto e la mia solidarietà.
Perché non si prende in considerazione che magari un Comune come Avigliano Umbro, con la didattica a distanza troverebbe enormi difficoltà non essendo ancora raggiunto dalla tanto promessa fibra, che dovrebbe agevolare la connessione internet e dove manca in alcune zone proprio la connessione internet?
Perché la possibilità di decidere su quello che riguarda le scuole non viene rimesso all’amministrazione comunale, che è l’unica a conoscere la realtà del proprio territorio, le difficoltà delle famiglie, le esigenze dei cittadini??
Nelle nostre scuole di ogni ordine e grado sono sempre stati rispettati tutti i protocolli, e si continuerà a farlo, in un anno di pandemia non abbiamo avuto un alunno, un insegnante, un collaboratore positivo, credo sia giustificabile dal fatto che ognuno nel proprio ruolo ha fatto la sua parte, famiglie in primis.
Giusto prendere provvedimenti dove è necessario, credo però che sia giusto rivedere una decisione presa solo perché fa comodo, ci togliamo di torno un problema anche dove non c’è.
Decisione a mio avviso ancora più pericolosa della scuola in frequenza, visto che poi le famiglie dove lavorano entrambe i genitori saranno costretti a lasciare i figli dai nonni, quindi mettendo a rischio ancora di più la loro salute.
La scuola in presenza è un diritto, una necessità per la quale mi batterò per far sì che gli studenti del Comune di Avigliano Umbro, potranno usufruirne come fatto fino ad oggi, sempre nel più stretto rispetto delle regole.
Chiedo ai miei colleghi Sindaci di adoperarci insieme per far sì che l’ordinanza emessa dalla Regione sia modificata, in base a criteri giusti e verificati realmente dalla Comunità Scientifica”.

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