La marcia su Roma e l’inizio della dittatura 100 anni dal fascismo
Avigliano Umbro , 30 ottobre 2022 ben 100 anni fa , esattamente nella notte tra il 27 e il 28 ottobre del 1922 Mussolini e i suoi luogotenenti maturarono l’ idea di una “ marcia su Roma” che avrebbe garantito al fascismo la conquista del potere. Visto che i fascisti godevano del pieno controllo delle piazze , nel corso di una riunione tenutasi a Milano il 16 ottobre il quadrunvirato ossia i quattro uomini più vicini a Mussolini, Michele Bianchi segretario generale del Partito nazionale fascista , Emilio de Bono, Italo Balbo e Cesare Maria De Vecchi , i tre ras delle squadre d’ azione , decisero il piano per cui 26000 fascisti armati ,da tutta Italia , si sarebbero diretti su Roma per impadronirsi dei ministeri e del potere con la forza.
FU UN COLPO DI STATO in realtà era la minaccia di un colpo di stato , che tuttavia non fu necessario, data l’ arrendevolezza delle istituzioni italiane. Da qui ha inizio il suicidio dello stato liberale in quanto non ci fu alcuna opposizione da parte delle istituzioni , solo il presidente del Consiglio Luigi Facta chiese al sovrano Vittorio Emanuele III di dichiarare lo stato d’ assedio che prevedeva assunzione dei poteri da parte delle forze militari con l’ intento di fermare l’ invasione dei fascisti .Non fu così : il sovrano per timore di una ennesima crisi di governo , in quel periodo molto frequenti, decise di affidare a Mussolini l’ incarico di formare l’ esecutivo insieme ai liberali e ai popolari ( il partito popolare era nato nel 1919 da Don Luigi Sturzo e alle elezioni del 1921 ebbe molto consenso ) che fossero stati disposti a collaborare con il fascismo .
GLI ERRORI alla base di una simile risoluzione da parte del re, ma in generale della classe liberale del momento, e in particolare di Giovanni Giolitti che ha avuto molte responsabilità per la salita al potere di Mussolini, c’ era la convinzione che i fascisti avrebbero contribuito a riportare l’ ordine nel paese dopo il primo conflitto mondiale e che concedendo loro momentaneamente il potere , preso anche con la forza, poi sarebbero stati legalizzati nello stato liberale. Come dire ; ora si prendono il potere con la forza poi riusciremo ad inquadrarli e a moderarli. Errore clamoroso! Non solo , gli storici hanno evidenziato la connivenza tra il fenomeno dello squadrismo e lo stato liberale in quanto le bande di camicie nere partivano a bordo di camion per spedizioni punitive contro gli operai , i braccianti in rivolta in tutta Italia che venivano picchiati e anche assassinati con il tacito assenso della polizia e carabinieri che non intervenivano perché si utilizzava il fascismo per ristabilire l’ ordine .
I RISCHI OGGI È’ possibile oggi un ritorno del fascismo ? La risposta è nella solidità istituzionale di un paese che dal 1946 è una repubblica parlamentare fondata sulla divisione dei poteri proprio per evitare che ci sia abuso di potere o che si concentri in una sola persona . Inoltre l’ Italia ha fatto ormai i conti con il fascismo dopo una lunga Resistenza e per i nostalgici e alle nuove generazioni bisogna spiegare e far capire che cosa è stato il fascismo. Si tratta di una dittatura che ha emanato leggi fascistissime che hanno ucciso il parlamento e l’ intero paese abolendo libertà di stampa , di parola ed eliminando ogni opposizione e ogni oppositore con persecuzioni, uccisioni e confino, per non parlare delle leggi razziali (1938 ) assimilate dalla Germania nazista . Quindi non può esserci il ritorno del fascismo come fenomeno ma nemmeno come ideologia e chi lo invoca non conosce la storia o aderisce ad una ideologia di cui non conosce gli esiti e le conseguenze . Può però essere utile comprendere le ragioni che ci hanno portato a cadere nell ‘ abisso, per essere più coscienti e consapevoli di quanto è stato difficile epurarci dal fascismo e gradualmente trovare la nostra identità di paese libero .