Opinioni

Riflessioni post referendum costituzionale Parlano in esclusiva Luca Longhi del Pd e Daniele Marcelli di Forza Italia

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Quindici giorni fa il referendum costituzionale: dappertutto ha vinto il No. Il paese di Avigliano Umbro, non ha fatto eccezione. Nei 5 seggi dislocati su tutto il territorio, hanno prevalso i contrari alla riforma (https://www.aviglianonews.it/gli-aviglianesi-votano-no-al-referendum/). A circa due settimane dal voto, ecco le riflessioni di Luca Longhi, consigliere di maggioranza, nonché presidente del Circolo Pd di Avigliano Umbro e di Daniele Marcelli, capogruppo della minoranza in consiglio Comunale, ed esponente di Forza Italia.

Cominciamo dalle riflessioni di Luca Longhi:

luca-longhi-presidente-sfau“Abbiamo perso un’occasione importante in cui l’Italia poteva fare un passo in avanti e compiere quelle riforme di cui l’intera politica parlava da anni. Il popolo ha detto che vuole rimanere così, con le due Camere (Camera dei Deputati e Senato) che hanno gli stessi poteri. Ci sarà incertezza nelle competenze tra Stato e Regioni. Purtroppo è un’utopia chi diceva che dal 5 dicembre se vinceva il no si iniziava a parlare veramente di una riforma costituzionale seria. Ci auguriamo che presto venga fatta una legge elettorale in cui chi vince può governare per 5 anni, e una volta realizzata, si torni presto alle urne.

A detta del segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli, non ci saranno ripercussioni in Umbria su questo voto, ma sicuramente c’è attesa per la direzione nazionale del partito: tutto può cambiare alle scelte di Renzi.  Certo, c’è l’amarezza per la vittoria delle larghe intese perenni: sarà impossibile per chiunque avere una maggioranza assoluta in Senato, anche cambiando la legge elettorale. Purtroppo, parte della sinistra aderendo al no, ha certificato la vittoria dell’inciucio perenne.  Il referendum, poi, lo hanno vinto Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, che hanno giocato sullo sfascismo”.

Queste, invece, sono le parole di Daniele Marcelli:

foto-consiglio-comunale-opposizione-daniele-marcelli“Dieci giorni fa circa  si è tenuto il referendum sulla proposta di riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi. Ad Avigliano Umbro i cittadini si sono espressi in maniera chiara sulla loro contrarietà alla riforma, i No infatti hanno superato i Si di più di 200 voti e totalizzato il 57 % su totale delle schede valide. Il dato si mostra in linea con il trend Nazionale,e spicca invece in Umbria in quanto ( fra i comuni sopra i 2000 abitati ) il nostro risultato è sul “podio” per percentuale di No. Segno del buon lavoro fatto in questa campagna elettorale nella quale si è riusciti a spiegare ai cittadini gli enormi problemi della proposta .

A livello nazionale, come saprete, il voto ha avuto conseguenze sul Governo. Renzi infatti,vero perdente del referendum, si è dimesso e ha passato la “palla” nelle mani del Presidente della Repubblica. Mattarella quindi dopo le consultazioni, su indicazione del PD ha dato mandato di formare un governo all’ex ministro Gentiloni che si è subito adoperato per questo. La sua figura è rispettabilissima ma già la squadra di governo è imbarazzante: Il ministro Boschi promosso sottosegretario di Stato probabilmente su mandato di Renzi (che toglie strategicamente la faccia ma vuole continuare ad avere il controllo sul governo), la sindacalista Valeria Fedeli nominata responsabile dell’istruzione  e Alfano agli esteri.  Non è possibile continuare in questa direzione trascurando la volontà della maggioranza degli italiani. È necessario istituire un tavolo e scrivere tutti insieme una nuova legge elettorale destinata ad armonizzare la futura composizione delle due camere e a garantire una governabilità grazie ad un sistema proporzionale con premio alla coalizione. In primavera,con le nuove regole messe su carta, si dovranno indire finalmente nuove elezioni che speriamo daranno al nostro paese un governo che sappia interpretare veramente le esigenze di tutti gli italiani. Il centrodestra nel frattempo dovrà riorganizzarsi,articolare un programma e scegliere un leader che riporti credibilità a quest’area maggioritaria nel paese”.

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