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Jlenia Mariani, orgoglio ‘rosa’ del kettlebell aviglianese pronta per i Mondiali: “Sarà una bella esperienza”

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AVIGLIANO UMBRO – 9 aprile 2018 -Il Kettlebell è diventata una disciplina che da molto tempo trattiamo nei nostri articoli e che riteniamo molto importante, perché è riuscita a portare alla ribalta molti atleti del territorio a livello regionale, nazionale ed addirittura mondiale. Abbiamo parlato ampiamente degli ottimi risultati ottenuti da Emanuele Conti e Paolo Gagliardi, punti di riferimento dell’associazione. Oggi, però, vogliamo parlarvi anche di una donna che, come i suoi colleghi uomini, ha saputo raggiungere dei traguardi straordinari con l’Umbria KTC: stiamo parlando di Jlenia Mariani (nella foto sotto), atleta con un curriculum di tutto rispetto: Master of Sport, istruttrice di pesistica e pilates, vincitrice di due campionati italiani (2014 e 2017) nella categoria 60kg di strappo femminile; Jlenia, inoltre, sarà convocata per i prossimi mondiali di Kettlebell che si terranno nel mese di Giugno a Vanzaghello, in provincia di Milano.

Abbiamo parlato un po’ con lei, che ci ha raccontato il suo percorso e la sua ascesa nel mondo del kettlebell.

“Ho iniziato il mio percorso nel 2010, quando Emanuele ha portato per la prima volta questa disciplina ad Avigliano, che mi ha subito conquistata. Sono sempre stata appassionata di sport: da bambina ho fatto danza, poi crescendo ho virato sulla pallavolo, ma all’epoca feci delle scelte formative e lavorative piuttosto diverse: frequentai il biennio di psicologia e poi iniziai a lavorare come parrucchiera. Successivamente, parlai ad Emanuele della mia voglia di lavorare in ambito sportivo e così mi suggerì di iniziare a frequentare corsi di formazione; presi la palla al balzo e dopo aver ottenuto certificazioni e qualifiche tenni la mia prima lezione di pilates al campo sportivo di Avigliano Umbro. Era il 2012. È stata una grande emozione ed una bellissima esperienza, soprattutto per il fatto di aver svolto la lezione all’aria aperta.”

Nel 2013 arriva il debutto nelle gare ufficiali.

“La prima prova di kettlebell  che feci fu a Livorno. Ovviamente anche lì ho provato una forte emozione, ma anche una certa serenità legata all’incosapevolezza della prima esperienza. Gareggiai con il 12kg, ricordo che andò abbastanza bene.”

Nel 2014 e nel 2017 arriva la vittoria ai campionati italiani: come ci si prepara ad eventi del genere e quanto conta la preparazione psicologica, oltre a quella fisica?

“Ci si prepara molto duramente, ci vogliono molta dedizione e pazienza. Inoltre, bisogna rimanere molto concentrati perché ad un certo punto della gara, complice la stanchezza, si perde lucidità e visto che siamo geneticamente propensi all’autoconservazione la tua testa ti dice di non continuare. In aggiunta, accanto alla stanchezza subentra anche la paura di non farcela; perciò diventa molto difficile continuare a sollevare un peso da 24kg sopra la testa se non sei sicura al 100%.”

A Giugno sarai convocata per la prima volta in Nazionale per i campionati del mondo a Vanzaghello. Come vedi questa gara? Anche se manca ancora qualche mese, te la senti di fare un pronostico?

“È sicuramente una bella sfida e sarà di sicuro una bella esperienza. Di solito i pronostici li fa Emanuele, che cura la mia preparazione, ed in base a quelli nascono i miei obiettivi. Proverò ad aumentare il tempo di gara; a Maggio sono rimasta in pedana quasi 6 minuti su 10, quindi quella è di certo una meta che cercherò di raggiungere.

Normalmente, come nel più classico dei luoghi comuni, sport del genere vengono di solito associati alla figura maschile. Ultimamente, invece, molte donne sono attive in questa disciplina e, come nel tuo caso, raggiungono risultati importanti. Cosa ne pensi di questo pensiero “discriminatorio” verso le donne che vogliono intraprendere questo tipo di disciplina?

“I numeri parlano da soli: siamo molte donne, forse anche più degli uomini, e siamo tutte molto brave. Inoltre, e questo tengo a precisarlo, non siamo ne “grosse” ne tantomeno abbiamo il vocione e la barba; e di sicuro non abbiamo mal di schiena come invece la maggior parte delle persone che non praticano nessuna disciplina.”

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