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Festa della Repubblica, ad Avigliano l’omaggio a uno degli ‘eroi’ italiani: Gino Bartali

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AVIGLIANO UMBRO 3 giugno 2018 – Un giorno da ricordare, un’emozione particolare. Il 2 giugno, festa della Repubblica, Avigliano Umbro ha reso omaggio a uno dei campioni più celebri e famosi del nostro tempo, ovvero Gino Bartali. In teatro c’era Gioia, la nipote del grande ‘Ginettaccio’, che ha ripercorso tutte le tappe della vita del nonno. E lo ha fatto una semplicità ed una passione davvero encomiabili. Dopo i saluti delle autorità istituzionali, ovvero Luciano Conti sindaco di Avigliano Umbro, Fabio Angelucci primo cittadino di Montecastrilli, e dell’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella, parola a Gioia Bartali.

La vita di ‘Ginettaccio’ Ed ecco il viaggio, la testimonianza di chi ha vissuto da vicino con uno dei più grandi personaggi che hanno fatto la storia dell’Italia. La nascita di Gino Bartali a Ponte Ema nel 1914, le sue umili origini, il voler a tutti i costi diventare un ciclista di professione anche contro il volere della famiglia, le sue grandi imprese sportive.  E’vero che il ciclista toscano vanta nel suo palmares molti trofei, ma bisogna considerare che la sua attività si è interrotta durante la seconda guerra mondiale e che quindi poteva essere più ricca di riconoscimenti.

Campione nello sport e nella vita Bartali esempio di sport, ma anche di grande umanità. Lo testimoniano i tanti ebrei che ha salvato durante la persecuzione nazista. E qui il racconto si fa davvero interessante, con il connubio tra sport e solidarietà  che diventa la sintesi perfetta per la vita di Gino Bartali, e lo testimoniano i tanti riconoscimenti. Dichiarato giusto tra le nazioni nel 2013 dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’olocausto fondato nel 1953, riconoscimento per i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. In pratica Bartali, con la sua bicicletta durante la guerra, portava dei documenti falsi da stamperia falsa di Assisi a Firenze, consentendo così la fuga a moltissimi ebrei destinati altrimenti ai campi di concentramento. Da questo racconto, infatti, è stato ispirato il libro ‘La Bicicletta’ di Simone Dini Gandini, che è stato letto dagli alunni della classi quinte elementari della scuola di Avigliano. Bartali vuol dire anche fede: ‘Ginettaccio’ era un cattolico praticante e devoto alla Madonna. Non a caso, poi, ha portato sempre con orgoglio la spilla dell’azione cattolica. E poi Gioia ha spiegato che, nelle tante lettere a moglie, Ginettaccio scriveva spesso’ ricordati di dire una parola per me davanti a Santa Teresina’.

La vittoria al Tour del 1948 Un’altra ‘tappa’ della carriera di Bartali è quella relativa al tentato omicidio di Togliatti: il ciclista con le sue imprese al tour de France del 1948 riuscì a ‘scongiurare’ una guerra civile nel nostro paese che sembrava vicina dopo quel fatto.Per arrivare poi ai giorni recenti, ovvero alla partenza del Giro d’Italia in Israele, quando è stata consegnata a Bartali la cittadinanza onoraria del paese arabo Una cerimonia toccante che si è tenuta allo Yad Vashem. Bartali viene ricordato con ‘campione d’umanità: il suo nome è stampato nel muro d’onore nel giardino dei giusti. La prima tappa della carovana rosa è stata dedicata proprio a Gino Bartali, ‘ uomo da esempio per tutti aldilà delle differenze culturali e religiose’.

Il Giro d’Italia del 2018 Per arrivare poi ai giorni recenti, ovvero alla partenza del Giro d’Italia in Israele a Gerusalemme, quando proprio alla memoria di Gino Bartali è stata consegnata la cittadinanza onoraria del paese arabo. Una cerimonia toccante che si è tenuta allo Yad Vashem. ‘Ginettaccio’ viene ricordato come campione di umanità: il suo nome è stampato nel muro d’onore del giardino dei giusti. La prima tappa della carovana rosa è stata inoltre dedicata proprio a Gino Bartali ‘uomo da esempio per tutti aldilà delle differenze culturali e religiose.

Gli interventi finali Un racconto chiaro, umile, ricco di tanti aneddoti ascoltato dal pubblico presente con silenzio, emozione e attenzione. Proiettati anche due video (uno tratto dalla miniserie Tv trasmessa sulla reti Rai ‘Bartali l’intramontabile) e uno relativo alla presentazione del Goro d’Italia di quest’anno e alcune foto. Mentre scorrevano le immagini  delle imprese più belle di Bartali, si vedeva il ciclista con una faccia sempre sorridente:  forse questo è stato uno dei segreti che hanno fatto amare ancor di più questo campione della bicicletta e non solo, in tutta Italia e nel mondo. Ci sono stati poi due interventi da parte di persone in platea, per avere ulteriori curiosità sul campione toscano.( Il primo a parlare è stato Carlo Roscini, ex presidente del Comitato Regionale Umbro della Federciclismo).  Infine, i ringraziamenti da parte del consigliere comunale Luca Longhi, il quale si è soffermato sul libro la ‘Bicicletta’ letto dai ragazzi delle quinte elementari di Avigliano e poi ha reso omaggio a tutti coloro che si sono adoperati per realizzare questo incontro: i comuni di Montecastrilli (è stata invitata sul palco l’assessore alla cultura Claudia Sensini la quale ha parlato brevemente) e Avigliano, la Protezione Civile,  il ‘Laboratorio del Paesaggio’ e la Pro Loco di Avigliano, oltre all’Istituto Comprensivo di Montecastrilli.

 

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