Ascolti boom per ‘In Arte Nino’. Il racconto di chi ha vissuto in prima persona le riprese del film ad Avigliano
AVIGLIANO UMBRO – Un successo strepitoso in termini di ascolti. Il film ‘In Arte Nino’ del regista Luca Manfredi, andato in onda lunedì 25 settembre 2017 ha ottenuto quasi 6 milioni di spettatori, superando altri programmi come ‘Il Grande Fratello Vip’.
I dati auditel dimostrano, quindi che la fiction è stata apprezzata dalla gente. E c’è un po’ di Avigliano Umbro nella storia di Nino Manfredi, che suo figlio Luca ha portato sul grande schermo.
Il racconto del regista Massimo Manini, che ha seguito direttamente da vicino tutte le riprese: “Alcuni mesi prima di girare – afferma – fui contattato dalla produzione del film che mi chiese una consulenza, circa il reperimento di alcune location nella nostra zona. Accettai con entusiasmo la richiesta di collaborazione, passando un intero pomeriggio assieme a Luca Manfredi e ai suoi collaboratori, muovendoci tra il teatro e le strade del paese. Manfredi conosceva già il teatro, perché in passato Nancy Brilli l’aveva utilizzato per le prove di un suo spettacolo. Evidentemente però, si era dimenticato com’era fatto, in quanto nel rivederlo, ricordo che rimase piacevolmente colpito dallo stile, risultando perfetto per alcune scene del suo film. Una volta fatte le debite valutazioni, decise infatti di utilizzarlo come uno dei tanti set: lo stesso ha poi fatto per la piccola Piazza Piacenti”. (a lato, una scena del film in teatro)
C’è da dire che Luca Manfredi contattò il sindaco Luciano Conti che dice: “Diedi subito la disponibilità al regista di ‘In Arte Nino’ per poter utilizzare il teatro comunale, per me fu un onore essere cercato da lui”.
E così, ecco che nel mese di luglio 2016, arrivò ad Avigliano la troupe per effettuare le riprese del film: “ Sono stato presente durante tutte la ‘lavorazione’ del film – spiega Manini – il Comune mi diede simbolicamente le “chiavi del paese”, in modo da seguire tutte le fasi liberamente. Era da un po’ di anni che non frequentavo più i set, di stare a contatto con la troupe, cosa che prima facevo più spesso, per il cinema, la televisione, la pubblicità: è stato un po’ “ritornare indietro nel tempo”. Una bella sensazione: un’aria che non respiravo da tempo”.
Una considerazione va fatta sul teatro di Avigliano Umbro: “Questo luogo rappresenta indubbiamente un punto di riferimento importante per la comunità – racconta Manini – che ha il suo fascino in quello stile ‘liberty’ che caratterizzò il periodo storico in cui fu costruito. Mostrai a Luca Manfredi questo “piccolo gioiello”, con un certo senso di appartenenza, di orgoglio. D’altronde su quel palco ho visto nascere così tanti lavori teatrali che non potrei essere indifferente: su quelle tavole, entrai a far parte di quella stessa comunità: è su quel palco, che nel 2007 venni in qualche modo “adottato” da questo paese.
Ed ecco materializzarsi la fiction, con le riprese di un giorno ad Avigliano: “Esser riuscito a portare ad Avigliano una produzione cinematografico – sottolinea Manini – ha avuto un significato molto importante, perché ha permesso di mostrare una continuità progettuale tra il lavoro che viene effettuato a scuola coi progetti di teatro e cinema, e le professioni legate all’arte che da questi progetti possono nascere: che possono offrire come un’autentica e concreta opportunità di lavoro, come una fonte di guadagno per tutti. Il teatro, è una vera e propria palestra della vita: ecco perché progetti come “Classinscena” e “Cineciak”, avviati circa 12 anni fa, quando fui chiamato dall’Amministrazione guidata da Giuseppe Chianella, vanno coltivati ed implementati: sono una finestra sul mondo e mettono anche i ragazzi di un piccolo paese come Avigliano, di avere le stesse opportunità dei ragazzi che vivono nelle grandi città. E non è un caso che questi progetti hanno ottenuto dei riconoscimenti importanti nazionali, come il premio “Anci”. Come in ogni sport, anche nel teatro ci si allena se si vuole diventare protagonisti della “propria partita della vita”, e il confronto col mondo degli adulti, come avvenuto per le riprese del film di Manfredi, sono necessarie per colmare tutti i vuoti”.
Una giornata ad Avigliano, per la produzione di ‘In Arte Nino’, con la gente del paese che si è radunata quella sera in Piazza Piave: “E’ normale che quando si allestiscono dei set – commenta Manini – le persone si avvicinano per vedere come avvengono le riprese; per curiosità ovviamente, per la novità che essi rappresentano. C’è poi un altro aspetto, non di meno secondario: avere avuto in paese una troupe così imponente, anche se solo per un giorno, è stato un giovamento anche per le attività commerciali del centro storico, che ne hanno giustamente beneficiato. Credo che le persone presenti quel giorno, si ricorderanno di quella giornata per molto tempo: d’altra parte, non capita spesso di assistere ad un movimento del genere”.
In conclusione, la domanda che ci si pone è se il paese possa diventare teatro di futuri set cinematografici: “Non credo. Tutta l’Italia è una potenziale location di produzioni cinematografiche – evidenzia Manini – basti pensare all’esempio di Don Matteo che ha permesso di far conoscere la parte a nord di questa regione. Avigliano ha dato una risposta importante per il film su Manfredi: dall’amministrazione comunale, alla gente comune che hanno accolto di buon grado gli attori e i tecnici di quest’opera. Ma le dinamiche del cinema sono altre, e tengono conto di così tanti aspetti, che mi difficile pensare che ciò possa ripetersi a breve. Però, chi può mai dire,…”
Il film ‘In Arte Nino’ è stato un capolavoro: il racconto di tutta la vita di Nino Manfredi, da parte del figlio Luca. In circa un’ora e mezza, si è potuto vedere sul grande schermo, dei grandi interpreti del cinema italiano ed una storia all’altezza della situazione. E i 6 milioni di share dimostrano ciò.