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Avigliano e la passione per il podismo: tre atleti negli States e un secondo posto ‘lady’ alla trial del Cimino

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AVIGLIANO UMBRO – 1 novembre 2018- Non solo calcio ad Avigliano Umbro. Anche il podismo è uno sport che va per la maggiore tra alcuni abitanti del paese. Lo dimostrano gli ottimi risultati ottenuti da Fabio Sensini in questi ultimi anni, dei quali abbiamo spesso parlato, o anche le gare ‘trial’ svolte da Danilo Venturi, Mirco Dorandini e tanti altri. Ma anche le donne, al pari degli uomini, sono riuscite e riescono tutt’ora ad ottenere importanti soddisfazioni nelle gare podistiche, con alcune che puntano ancora più in alto. Ma andiamo con ordine.

La gara di Marta Boncio domenica 29 ottobre Marta ha partecipato alla gara di trail a San Martino sul Cimino, nel Lazio, raggiungendo un importante risultato: seconda di categoria e quarta tra le donne. Le sue parole: “Quello di domenica è stato il mio secondo trail, ma era la prima volta che gareggiavo in un percorso con 1000 metri di dislivello. Io ho sempre corso su strada. Mio marito Danilo mi ha poi avvicinato al trail, ed ora posso dire di aver trovato la mia ‘dimensione’. Mi sono allenata spesso con lui e con gli altri ragazzi di Avigliano, andando a correre la domenica mattina o la sera, in notturna, con le lampade frontali. A loro sono molto grata perché mi hanno sempre permesso di avvicinarmi a questo splendido sport del running, dandomi anche molti consigli preziosi. Sono molto contenta di quest’ultima gara, perché ho avuto la piccola soddisfazione di classificarmi quarta tra le donne e seconda di categoria.

‘I love running’Ho sempre amato la corsa, grazie soprattutto a mio padre, che mi ha convinto ad iscrivermi in una squadra di atletica quando ero piccola, e che faceva il grande sacrificio di accompagnarmi a Terni ad allenarmi.”

Catalucci ‘family’ alla maratona di New York Altra ragazza aviglianese con la passione della corsa è Alessandra Catalucci, che domenica 4 novembre parteciperà alla maratona di New York con il padre Mario (per lui si tratta della seconda partecipazione alla corsa) e il fratello Antonio. Abbiamo parlato con lei e con Antonio, e ci hanno raccontato come sono arrivati a scegliere di partecipare ad un evento così importante.

Alessandra: “Diciamo che il desiderio/curiosità di portare a termine una maratona l’ho sempre avuto, sin da quando mio padre, ormai quasi 20 anni fa, ha partecipato alle maratone di NY, Honolulu e Capo Nord. Così da un impresa irrealizzabile (fino all’anno scorso mi sembrava impossibile correre anche per più di un’ oretta) si è trasformata in una sfida che tra qualche giorno proverò a superare insieme a mio padre Mario e mio fratello Antonio. Tutto è nato così per caso circa un anno fa, quando con la mia amica Marta abbiamo iniziato ad allenarci e correre insieme.. E così spronandoci a vicenda, più correvamo e più avevamo voglia di correre, soprattutto perché quando si corre la mente si svuota e si rigenera. Arrivó poi il momento di porsi un obiettivo. Da qui l’idea di iscriversi a una maratona. Ma quale maratona? ‘Andiamo a New York’ sono state le parole di mio padre, che sognava di rivivere la stessa fantastica esperienza dopo 20 anni e convincere me e mio fratello (alquanto dubbiosi) a partecipare. Così poco meno di un anno fa sulla scia di questo entusiasmo ci siamo iscritti alla maratona di New York. Sono stati mesi duri..di allenamento, sacrificio, costanza e forza di volontà: volontà di raggiungere al meglio l’obiettivo prefissato; adesso è il momento di scaricare l’adrenalina e mettersi alla prova! Appuntamento a domenica 4 novembre – New York City Marathon!”

Antonio: Da sempre per me la maratona di New York ha rappresentato un qualcosa di affascinante e speciale per il fatto che mio padre, che l’ha portata a termine nel ’94, ne ha sempre parlato descrivendola come un’esperienza sensazionale e inimitabile. Tuttavia l’ho considerata sempre come una gara fuori dalla mia portata in termini di interesse. Ma quando proprio lui ha riacceso la miccia con l’intenzione di rifarla, trascinato anche dall’entusiasmo di mia sorella Alessandra nel voler partecipare, mi sono detto: perché no? Se ci provano loro voglio farlo anche io! Cosa ho da perdere?! Nel percorso di avvicinamento sono passato attraverso varie fasi, da quella iniziale di inseguimento di un obiettivo apparentemente lontano e quasi utopistico fino a quella esaltante scaturita da allenamenti soddisfacenti. La preparazione è stato un impegno psico-fisico intenso con una dedizione costante che spesso ha portato a rinunciare ad altri hobby e attività, ma con la motivazione di mettersi alla prova e realizzare qualcosa di ambizioso. Ora ci siamo. Non ho aspettative troppo elevate in termini di prestazione, se non quella di impegnarmi al massimo per completare la gara cercando di divertirmi e godere appieno dell’atmosfera di un evento unico e inimitabile nel suo genere. La speranza è di poter scrivere qualcosa di positivo ed educativo (in termini sportivi) alla fine!”

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