“Buon anno, buona fortuna”
Il governo “Conte Bis” è arrivato a “mangiare il panettone” di questo Natale 2019. Riuscirà però a mangiare anche l’uovo della Pasqua 2020?
20 dicembre 2019 – Giuseppe Conte ed il suo governo bis ce l’hanno fatta: sono per lo meno riusciti a ad arrivare a mangiare il panettone di questo Natale 2019. Sono passiti ormai ben quattro mesi dalla famosa presa di posizione del Papeete Beach di Milano Marittima, in provincia di Ravenna, con un Matteo Salvini ancora estremamente esaltato da una Lega in forte crescita e dai risultati delle elezioni europee dello scorso maggio. Quella scelta (far cadere il governo) che nei suoi piani avrebbe portato a nuove elezioni e ad avere “pieno poteri” è finita però con il far nascere un altro governo, quello giallo-rosso, con il PD di nuovo seduto fra i banchi della maggioranza. Un grosso errore quello commesso dal leader della Lega. Questo governo con quali motivazioni nasce però?
Colla Sin da subito questo esperimento sembrava un qualcosa “tenuto su” dalla colla perché sia il PD sia il M5S avevano un solo obiettivo in comune: fare sì che la Lega e la coalizione di centrodestra tutta non andassero al governo. Ed è così che, il 5 settembre scorso, nasce il governo Conte II. A differenza della passata esperienza governativa, però, non vi è però nessun contratto. Per il momento si sta insieme e basta. Ed è qui che nasce il primo problema: c’è un progetto contro qualcuno (Salvini), ma non ve n’è invece uno per andare avanti insieme, se non quello di varare la manovra economica per poter evitare l’aumento dell’IVA per il 2020.
Cambiamento Vi è però un cambiamento di personalità all’interno del governo stesso. Quello che durante l’esperienza gialloverde sembrava essere solo un burattino manovrato da due burattinai, diventa invece una persona che dimostra di sapere e di voler dire la propria: Giuseppe Conte. Il primo ministro ha infatti più volte dimostrato di possedere una personalità adeguata a quello che si definisce un presidente del consiglio dei ministri, arrivando persino a discutere con il capo politico del Movimento 5 Stelle, lo stesso movimento che aveva fatto il suo nome per guidare sia il primo sia il secondo governo a tinte gialle.
Serpe in seno Lo stesso Conte ha imparato, e sta tuttora imparando, a difendersi da possibili nemici presenti all’interno della sua stessa maggioranza, nemici che potrebbero far terminare anzitempo l’attuale legislatura. Stiamo parlando di Italia Viva del senatore Matteo Renzi. Stufo di essere un subordinato di Zingaretti, l’ex sindaco di Firenze ha deciso di voler fondare un proprio partito ed avere quindi un proprio gruppo parlamentare così da avere un peso maggiore sullo scacchiere politico attuale e mettendo più e più volte a repentaglio la stabilità dell’attuale gruppo di maggioranza. Le prime donne, come ben si sa, sanno come farsi notare.
Progetto Per questo governo però, dopo l’adolescenza, è doverosamente arrivato il periodo della maturità. Il primo obiettivo da porsi per il nuovo anno è infatti quello di stilare un progetto per il futuro, così da poter riuscire non solo a mangiare l’uovo pasquale del 2019, ma anche ad arrivare alla fine della legislatura nel 2023. Un progetto di tale genere dovrà essere ambizioso e non si tratterà solo di opporsi allo strapotere Salviniano nei sondaggi, ma anche di fare qualcosa di concreto per il popolo italiano che non sia solo evitare l’aumento delle tasse, cercando qui di portare il beneamato stivale di nuovo in crescita. Per lo meno per il sottoscritto, sino ad ora il governo giallorosso si è comportato abbastanza bene. Voto? 7-. Il meno? È per quel tentare di mistificare delle nuove tasse in arrivo coprendole con la frase consueta frase “abbiamo evitato l’aumento dell’IVA” per renderle simpatiche a tutti.
Musica musica Non poteva essere che “Buon anno… buona fortuna…”, scritto da Bixio Cherubini e Cesare Andrea Bixio, a dare il buon anno a voi ed al governo Conte Bis, augurando a tutti quanti che il 2020 porti un po’ di concretezza, specialmente nelle camere della politica italiana. La canzone venne originariamente incisa nel gennaio del 1957 da Gino Latilla con l’Orchestra di Cinico Angelini e presentata a “Le Canzoni della Fortuna”, programma radiofonico del 1956 antesignano della successiva Canzonissima televisiva. Il brano non solo ebbe successo, ma vinse nella categoria dei brani inediti. Oggi ve la proponiamo nella versione di Achille Togliani, tratta dal disco “La canzone dell’amore – Vol. 3” del 1974.
“PoliticalMente”, in vista delle vacanze natalizie, si prende due settimane di pausa. Torneremo ad assillarvi con le nostre considerazioni politico/musicali a partire da venerdì 10 gennaio. 2020 s’intende. Auguri!