C’è fermento a Dunarobba, al via la Sagra della Lepre Il presidente della Pro Loco Luigi Mancini presenta la 20° edizione
Dal 13 al 22 Luglio torna la Sagra della Lepre, giunta al traguardo della 20° Edizione
Era il 4 Luglio 1997 quando, sulla scia dell’entusiasmo della Festa di Maggio, nacque la Pro Loco Dunarobba, con il principale scopo di promuovere il piccolo centro abitato umbro con iniziative sparse durante tutto l’anno e diversificate in vari aspetti: culturali, paesaggistici, gastronomici, ambientali. Dal Settembre 1998 la Pro Loco Dunarobba è diventata membro effettivo dell’U.N.P.L.I. (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), instaurando contatti con molte associazioni analoghe dell’Umbria.
Prima di passare a parlare della “Sagra della Lepre”, effettuiamo un breve scorcio storiografico del centro di Dunarobba. Il nome del paese deriva con molta probabilità da quello della gens Dunnia, legionari ai quali l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto distribuì questo territorio intorno al I Sec. a.C. Con certezza sappiamo che Dunarobba, intorno all’anno 1000, apparteneva ai conti Arnolfi, in quanto il paese venne donato da Ottone I ad Arnolfo il 13 febbraio 962. Fra il 1284 ed il 1285 subì gravi attacchi da parte della popolazione Narnese, all’epoca in lotta con i Tuderti. Nella seconda metà del XV Sec. il paese fu vittima di scorrerie da parte delle truppe di due potenti famiglie di Todi, i ghibellini Chiaravalle ed i guelfi Atti, in lotta per il potere. Nel 1577 Todi ordinò di apporre lo stemma dell’Aquila, simbolo della città, sulla porta d’ingresso del paese di Dunarobba. Nel 1591 venne costruito un ponte levatoio sulla porta del castello, al fine di aumentare la sicurezza degli abitanti. Nel 1809 il territorio venne associato a Todi ed Amelia, mentre nel 1816, tornata la dominazione dello Stato della Chiesa, passò a Montecastrilli. Nel 1975, con la nascita del comune di Avigliano Umbro, il paese venne ad esso accorpato.
Dunarobba è oggi conosciuta nel mondo per la foresta fossile, un sito paleontologico venuto alla luce all’inizio degli anni ’80 dove sono presenti tronchi di piante fossili risalenti al circa 2.000.000 di anni fa (fine del Pliocene). Gli alberi sono mummificati e non fossilizzati ed il materiale che costituisce le piante è simile alle lignite. Dal 1999 esiste il Centro di Paleontologia Vegetale della Foresta Fossile di Dunarobba che gestisce nei pressi del sito un arboretum.
La “Sagra della Lepre” rappresenta l’evento più atteso da tutti i Dunarobbesi e giunge quest’anno alla
sua 20° Edizione. Inizialmente si teneva nel periodo primaverile (Aprile – Maggio), ma a partire dall’edizione del 2001 la sagra è stata spostata in maniera definitiva nella seconda metà di Luglio.
Protagonista di questo evento gastronomico è un animale radicato da molti anni all’interno del nostro territorio: la lepre selvatica. Essa viene proposta all’interno di diversi piatti, che ne esaltano il gusto deciso di selvaggina: si parte dagli antipasti per arrivare sino ai secondi. Possiamo infatti gustare i fantastici fagioli al profumo di lepre per poi passare ai primi conditi con l’ottima carne di questo “coniglio selvatico”, e qui abbiamo un’amplissima scelta: tre tipi di primi piatti (pappardelle, gnocchi, polenta) da poter condire con altrettanti tipi di sughi (ragù bianco alla lepre, ragù rosso alla lepre
oppure sugo semplice al pomodoro). Il sottoscritto vi consiglia di provare, assolutamente, le pappardelle al ragù bianco di lepre, nel quale è inserita anche della carne di maiale che va ancor più a sottolineare la presenza della selvaggina. Il “piatto re” di questa festa rimane però lo spezzatino di lepre alla cacciatora, un tempo cucinato dalle sapienti mani di “Nonna Imola” (A tal proposito, noi vi ricordiamo l’articolo che le abbiamo dedicato qualche tempo fa: https://www.aviglianonews.it/cucinavo-anche-30-lepri-al-giorno/). Qui il forte sapore della lepre si mescola ad un mix, ovviamente segreto, di erbe ed odori, che vanno anche esse ad esaltare il sapore di questa selvaggina. Non solo lepre, ovviamente. Per tutti coloro che non amassero il forte sapore di questo animale, nel menù sono presenti anche la torta al testo (con prosciutto, formaggio, salsicce, verdura…), le braciole di agnello alla brace ed i deliziosi spiedini della locale macelleria, da provare obbligatoriamente.
Luigi Mancini è il presidente della Pro Loco Dunarobba dalla fine del 2012 ed abbiamo parlato con lui per farci raccontare la storia e gli obiettivi di questa festa.
“Allora Luigi, come è nata l’idea di creare la Pro Loco di Dunarobba nel 1997?”
“La Pro Loco Dunarobba nasce sulle ceneri del vecchio ‘Comitato Festeggiamenti Dunarobba’. All’epoca si disse: ‘Vogliamo diventare un’associazione vera e propria. Proviamo!’ Il primo anno di festa, il 1997, fu ancora un’idea ibrida, mescolando la festa della Lepre con quella della Madonna delle Grazie e San Giuseppe Lavoratore, il santo patrono. La prima sagra ufficiale venne effettuata nel 1998 presso la struttura della Vecchia Scuola e si svolgeva nel periodo di Aprile-Maggio. Dopo alcuni anni ci trasferimmo presso gli impianti sportivi e nel 2001, per ragioni prettamente climatiche, la festa venne spostata nella seconda metà di Luglio. Anche se le due cose si sono differenziate, come Pro Loco continuiamo a collaborare con la Parrocchia per la Festa Patronale di San Giuseppe Lavoratore e delle Madonna delle Grazie”
“Perché avete scelto proprio la Lepre come simbolo di questa festa?”
“La lepre è forse l’animale principe delle nostre zone, tanto che la si vede ancora nelle riserve. A Dunarobba veniva cacciata ed uccisa ed un nostro concittadino era conosciuto come rinomato cacciatore di lepri. Il piatto re della festa, il lepre alla cacciatora, è completato da tre tipi di primo piatto a base di due sughi al ragù di lepre (bianco e rosso). Poi, per puro caso, da una variante del magro di cinghiale proposta da una componente del nostro direttivo, sono nati i fagioli al profumo di lepre. In conclusione di questa domanda vorrei ringraziare tutte le cuoche ed i cuochi presenti nella nostra cucina, con un particolare pensiero a ‘Nonna Imola’, alla quale si deve la creazione della ricetta dello spezzatino di lepre alla cacciatora, da lei cucinato per tanti anni”
“Quali obiettivi vi ponete di raggiungere attraverso la festa di Dunarobba?”
“Il nostro principale obiettivo è quello di riuscire a sviluppare e confermare la filiera corta (filiera produttiva caratterizzata da un numero limitato e circoscritto di passaggi di produzione, in particolare per quello che riguarda le intermediazioni commerciali, ndr). Circa il 90 % dei prodotti da noi utilizzati sono della zona. Vogliamo promuovere sia il paese, sia i prodotti enogastronomici che lo contraddistinguono. Non ci limitiamo a far conoscere solo Dunarobba dal punto di vista culinario, dato che alcune delle materie prime da noi utilizzate provengono da altri comuni della provincia di Terni e anche dalla provincia di Perugia. Come Pro Loco collaboriamo poi con il Centro Studi Piero Gauli per promozionare l’eccellenza della Foresta Fossile, un orgoglio Dunarobbese”
“Cosa volete lasciare a chi vi è venuto a trovare?”
“Per quello che riguarda la Sagra, vogliamo lasciare all’ospite la voglia di tornare per poter gustare di nuovo i sapori della nostra cucina. Per quello che riguarda il paese, ci auguriamo che il visitatore torni per poterlo visitare un’altra volta. Questi sono i nostri intenti principali”
La Pro Loco di Dunarobba ed il sottoscritto vi attendono con ansia dal 13 al 22 Luglio, per potervi far gustare le specialità alla lepre e farvi godere della simpatia dei Dunarobbesi. A presto!
Sotto, un altro piatto tipico della sagra