Christian Brunetti, promessa del calcio umbro con un futuro “Real”
Continuiamo ad occuparci della rubrica riguardante i talenti calcistici di casa nostra: ragazzi nati e cresciuti ad Avigliano Umbro che ad oggi militano in altre squadre del territorio. Abbiamo già parlato di Paolo Conti, portiere dell’Oratorio San Giovanni Bosco, Michele Regno, difensore dell’Amerina militante in Prima Categoria, e Lorenzo Sensini, terzino del Campitello, categoria Juniores.
Oggi ci occupiamo di Christian Brunetti, figlio dell’ex calciatore professionista Alessandro Brunetti, che nella sua carriera vanta anche una presenza in Serie A con il Torino, nella stagione 90-91, a 19 anni. Christian, attaccante classe 1997, gioca nella prima squadra del Campitello. Di seguito la sua intervista.
A che età ti sei avvicinato al calcio e quale è stata la prima squadra in cui hai giocato?
“Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 10 anni nella Virtus Poggibonsi, squadra che si trova a Siena”
Come vivi il fatto di essere figlio di un ex calciatore professionista? Lo ritieni “un peso”, nel senso che ti senti in dovere di fare meglio degli altri, oppure è uno status che non ti influenza quando sei in mezzo al campo?
“No, questa cosa non mi ha mai pesato, ho sempre vissuto il calcio esclusivamente come uno svago e non come un impegno o un “lavoro”.”
Dall’alto dell’esperienza che ha, tuo padre ti aiuta nel tuo percorso calcistico con consigli e suggerimenti? Puoi considerarlo come un secondo allenatore?
“Ovviamente cerca sempre di darmi molti consigli, credo sia normale, ed anche se molte volte non ci troviamo d’accordo apprezzo molto il fatto che mi segua con grande passione”
Un bilancio della stagione appena conclusa?
“Abbiamo raggiunto la salvezza nell’ultima giornata e considerando che siamo una squadra molto giovane e che quindi pecca di esperienza, possiamo ritenerci molto soddisfatti, anche in vista dei prossimi campionati.”
Domanda di rito, che abbiamo fatto anche agli altri ragazzi: ti piacerebbe in futuro indossare la maglia della Real Avigliano e rappresentare il tuo paese?
“Certo che sì, sarebbe sicuramente una gran bella soddisfazione. Giocare per il proprio paese è speciale, ma per ora devo dire che sto molto bene al Campitello e sono concentrato su questa squadra.”
Altra domanda “obbligatoria”: c’è un giocatore in particolare a cui ti ispiri?
” Ad oggi non ho un modello in particolare, ma da bambino il mio idolo era Kakà.”