Cosa è successo al Titan? La ricostruzione dell'incidente del batiscafo
Avigliano Umbro 27 Giugno 2023 – Il batiscafo Titan è partito lo scorso 18 Giugno con a bordo cinque passeggeri alla volta del relitto del Titanic nell’oceano Atlantico settentrionale. L’escursione si è però tragicamente conclusa, quando dopo appena 1 ora e 45 minuti dall’immersione il Titan esce dai radar, come sparito nel nulla. Solo a distanza di quattro giorni e grazie all’impiego di numerosi mezzi e uomini, è stato possibile rinvenire, da parte della Guardia Costiera USA, un frammento del batiscafo, precisamente la coda, che ha fatto supporre immediatamente l’infausto epilogo. La domanda che ha riempito le testate giornalistiche di tutto il mondo è stata: cosa è successo al Titan?
Cosa è successo al Titan?: Il batiscafo è imploso. Innanzitutto è da sottolineare che non si trattava della sua prima immersione, ed è proprio per questo motivo che vi è stato maggiore sconcerto. Allo stato attuale le motivazione dell’accaduto vertono sulla mancanza di manutenzione e quindi sulla presenza di danni strutturali al mezzo che, se fosse stato adeguatamente controllato, avrebbe forse evitato una tragedia.
Cos’è un’implosione: Più comunemente si sente parlare di esplosione ovvero un fenomeno rapido e violento che comporta la decomposizione della materia. Ebbene l’implosione è il fenomeno esattamente inverso ovvero la concentrazione (come uno schiacciamento) della materia verso l’interno, solitamente causata da una forte pressione esercitata dall’esterno.
L’incidente del titan: Come accennato sopra, il fenomeno fisico dell’implosione si verifica quando il corpo è soggetto a notevoli pressioni dall’ambiente esterno e soprattutto quando la pressione interna del corpo e quella esterna sono differenti. Sono due le riflessioni preliminari da fare: innanzitutto quando il corpo è a riposo, nel caso di specie quando si trova fuori dall’acqua, la pressione interna ed esterna sono comparabili quindi la struttura non è sottoposta a nessuna sollecitazione. Viceversa nel momento dell’immersione e soprattutto a notevoli profondità, l’involucro esterno del corpo viene sollecitato da una forza che spinge le sue pareti verso l’interno, in questo caso si fa riferimento alla pressione dell’acqua che esercita una forza schiacciante sulle pareti del batiscafo. Da precisare che la pressione dell’acqua in oggetto è di natura idrostatica, ma in mare vi potrebbero essere delle correnti che vanno ad aggiungere delle componenti di idrodinamica. La compressione del Titan è stata proprio causata da questa differenza di pressione tra l’interno e l’esterno. Non solo, anche la forma tipica di un batiscafo, a cilindro, ha indubbiamente aiutato il verificarsi del fenomeno dell’imbozzamento, ovvero quando la creazione di ondulazioni sul corpo esterno. L’implosione si verifica proprio a seguito del fenomeno instabile, imbozzamento, fino a raggiungerne il valore critico.
Le possibili cause: Come sopra detto l’immersione dello scorso 18 Giugno non era la prima per il Titan e soprattutto ad oggi si è a conoscenza di queste variazioni di pressione tra l’esterno e 3400 metri sotto il mare, profondità alla quale si trova il relitto del Titanic. Tra le ipotesi dell’incidente se ne annoverano tre tra le più plausibili.
Sensibile riduzione della pressione interna o incremento della pressione esterna, causata dalla componente idrodinamica.
Raggiungimento della vita a fatica su qualche congiuntura della parte strutturale. Ciò avviene nel tempo con i continui cambiamenti di pressione tra lo stato a riposo (fuori dall’acqua) e lo stato di lavoro (in immersione). Tale teoria avvalora lo scenario della mancata manutenzione del mezzo.
Danneggiamento tramite impatto in profondità. Attraverso una manovra sbagliata è possibile imbozzare in maniera meccanica la calotta esterna, che a questo punto risulta instabile, agevolando quindi il fenomeno implosivo.