AVIGLIANO UMBRO – 25 febbraio 2021 Un giorno storico per il nostro paese, che è presente per la seconda volta in assoluto a livello mondiale con ‘Il Trionfo del Carnevale’, che si celebra on line, con collegamenti e interviste effettuati in vari paesi del mondo. Anche le maschere umbre della commedia dell’arte hanno contribuito con un video dedicato a tal proposito (di seguito)
Le parole di Paola Contili “Esserci in questa giornata – commenta Paola Contili- insieme ad altre città italiane come Roma, Urbino, europee come Amsterdam e degli altri continenti come Boston, Washinghton, Tel Aviv, Sidney ecc. è per noi aviglianesi un pregio di prim’ordine. Lo dico con orgoglio del tutto materno”. La manifestazione del ‘Trionfo del Carnevale è presente nel sito www.commediadellarteday.org e nella pagina eventi https://www.commediadellarteday.org/eventi.asp?lin=ita
Ma come nasce questo evento?? Le parole di Tonino Pavan Lo si può evincere dalle parole del grande attore teatrale Tonino Pavan: “Il 25 febbraio 1545, un gruppo di Comici di Mestiere: Vincenzo da Venezia, Francesco de la Lira, Hieronimo da San Luca, Giandomenico detto il Rizo, Giovanni da Treviso, Tòfano de Bastian, guidati da un certo ser Maphio del Re, detto Zanino da Padova, si presentò davanti al notaio Vincenzo Fortuna, a Padova, nella contrada San Leonardo per far mettere su carta notarile, la formazione di una Compagnia di Comici di Mestiere e nacque l’Impresa Teatrale moderna.
Altri documenti Al coraggio di quel primo atto notarile fecero seguito innumerevoli altri documenti che si trovano negli archivi storici delle città italiane. Con l’atto notarile che Maffeo e compagni sottoscrissero il 25 febbraio 1545, nasceva, nello spettacolo moderno, l’esclusiva competenza professionale del teatrante di mestiere.
Mestiere Ricordiamo che Arte nel medioevo significava Mestiere In contrasto con le accademie, dove il teatro era il mezzo per esaltare l’idealità intime dell’epoca classica, il rigore delle forme e l’intoccabilità del testo, oppure come nelle confraternite dov’era strumento per magnificare lo spirito religioso e la vita dei santi, il teatro della Commedia di Mestiere nasceva esclusivamente dagli attori, dalla loro praticata, materiale e artigianale cultura scenica.
La “rivoluzione” era la vendita d’uno spettacolo. Per venderlo meglio, il Comico doveva essere abile.. Ognuno di loro aveva un corredo personale di costumi, attrezzi, di mimica individuale, mezzi con i quali impersonava la maschera. E con tale tecnica, essi erano in grado di allestire uno spettacolo. La loro professionalità consisteva in una costante ricerca su se stessi, sia per arricchire il proprio personale patrimonio artistico e tecnico, sia per gareggiare e misurarsi con i colleghi di altre compagnie.
Il costume scenico traeva origine dalla foggia degli abiti regionali e dalle divise delle arti e dei mestieri. Maschera e costume assunsero la funzione d’una seconda pelle ed erano la continuazione naturale del corpo, capaci di esaltare la loro individuale espressione mimica. Sulla parola, prevaleva, in essi, il gusto del gesto e del movimento, della trovata mimica e dell’espressività corporea, portati alle estreme conseguenze; la parola, spesso incomprensibile, esaltava e sottolineava il gesto stesso, assumendo una sua originale comunicazione. Per queste ragioni i loro spettacoli e le loro esibizioni erano compresi da tutti e in ogni dove, al di là dei linguaggi e delle usanze.
La maschera Furono altresì abili e astuti artigiani nel fissare nella maschera quell’espressione ambigua e indefinita, tra il riso e il pianto, tra l’esaltazione e il dolore, tra la stupidità e la furbizia che solo la destrezza mimica e la sensibilità artistica potevano animare verso un sentimento. La maschera doveva essere leggera e portabile; facilitare il respiro; farla aderire alla complessità muscolare della faccia; darle l’espressione giusta per essere poi caricata dall’espressività corporea del Comico.
Il 25 febbraio 1545 è un simbolo, un punto centrale per promuovere la Commedia di Mestiere al giusto riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità”
(questo è un breve riassunto, il testo integrale si può trovare su questo link https://www.commediadellarteday.org/message.asp?lin=ita)
Il ricordo di Oliviero Piacenti: “Io voglio dedicare a Oliviero questa giornata Mondiale della Commedia dell’Arte – commenta Paola Contili – perchè artisticamente volle ritornare da dove tutto era iniziato, dopo aver sperimentato le avanguardie vissute all’estremo, i classici, il teatro dell’assurdo, le sue commedie. Come un salmone che risale la corrente per dare la vita, così ha fatto lui, donandoci poco prima della sua dipartita, il clou di tutta la sua esperienza vissuta nell’arte nel ritorno alle origini , i nostri 4 figli: le Maschere Umbre della Commedia dell’Arte da portare avanti e far affermare nel mondo, nell’arte e nella storia”.