Il tema metaforico del limite, del confine da superare, che può essere inteso come la paura di non farcela di fronte alle diverse situazioni della vita che toccano ogni individuo, è stato qui rappresentato in modo allegorico, attraverso cioè quei numeri che il circo evidenzia in modo palese. Gli acrobati, i giocolieri, i funamboli e tutti gli altri artisti che contribuiscono a dare vita ad uno degli spettacoli più antichi e più belli del mondo, mettono ogni sera lo spettatore di fronte ad uno specchio in cui riflettere sulla propria condizione, la propria difficoltà di vivere il quotidiano.
Ognuno può farcela: basta ammettere i propri limiti, ma soprattutto mettere a frutto le proprie possibilità. Concetti questi, che sono gli stessi del progetto Classinscena, che offre ad ogni bambino o ragazzo partecipante a questi percorsi, la possibilità di scoprirsi, di mettersi in evidenza per crescere, giorno dopo giorno, e confrontarsi con linguaggi e modalità espressive diverse: in modo giocoso, divertente, ma soprattutto creativo e costruttivo per il proprio futuro, dove lo spirito di collaborazione tra i componenti di ogni classe diventa il motore propositivo di ogni progetto. Lo stesso, che ha mosso la collaborazione tra la scuola e la comunità, ma anche tra Piccoli Trasporti Teatrali e le altre Associazioni di Avigliano Umbro, come la Proloco, il Laboratorio del Paesaggio, Avigliano Variopinto e la SFAU, la Società Filarmonica con la quale da più di un anno e mezzo è stato creato un bellissimo e richiestissimo spettacolo che racconta “La grande guerra”.
(si ringrazia per la collaborazione Massimo Manini)