Le differenze culturali, le abitudini, gli usi e i costumi, quando sono di natura diversa dalla nostra, ci portano automaticamente a una chiusura: a difenderci dall’altro. Con questo lavoro, tratto da una storia vera che parla di una bambina con la sindrome di Down, si è potuto affrontare un tema scomodo, come quello dell’accettazione.
Dal 2006 ad oggi, il progetto di Teatro&Cinema Classinscena, ha affrontato temi di natura diversa, a volti anche scomodi e considerati “tabù”, allo scopo di aprire gli orizzonti mentali di ogni singolo bambino e tramite loro anche quelli delle comunità in cui il progetto opera da 11 anni. Un modo moderno, contemporaneo, di costruire assieme alla scuola e all’amministrazione comunale che in Classinscena ha sempre creduto e sostenuto, il futuro dei giovani e di un paese che li vede crescere, mettendo a loro disposizione un progetto educativo, culturale e artistico insieme di grande riconosciuta qualità. Un percorso, che nel formare le persone, modifica anche il paesaggio che queste persone abitano, migliorandolo in tutti i suoi più profondi aspetti umani e arricchendolo di quelle idee creative di cui oggi il mondo, in tutti i suoi ambiti di competenza, ha bisogno.
(si ringrazia Massimo Manini per la collaborazione)