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La Festa del Trattore continua tra tradizione e folklore Dopo l'edizione record di Agricollina, a Montecastrilli eventi fino al 1° maggio

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Oltre Agricollina c’è di più – Archiviata un’edizione record di Agricollina, (vedi fotogallery) con più di quarantamila presenze nei tre giorni di mostra mercato delle macchine agricole, della zootecnia e animali da cortile, a Montecastrilli continua la Festa del Trattore. Almeno fino al primo maggio. «Oltre la storica fiera, giunta oramai alla sua cinquantunesima edizione – precisa Carlo Catalucci del Comitato Festa del Trattore – il cartellone eventi che abbiamo pensato per celebrare il lavoro dell’uomo nei campi, ha ancora tante iniziative in serbo». Una festa che con i suoi sessantadue anni di storia entra, per la prima volta, a far parte dell’elenco manifestazioni storiche, stilato dalla Regione Umbria.   

Breve storia della Festa del Trattore – Prima di diventare la seconda fiera a cielo aperto dell’Umbria (dopo Bastia) Agricollina e ancor prima la Festa del Trattore era molto diversa da come la viviamo oggi. Più di sessant’anni fa, la Festa del Trattore era un semplice rituale di paese, ma con un potenziale così all’avanguardia che non poteva non essere destinato a diventare un grande evento corale, della civiltà contadina che da sempre identifica la nostra realtà territoriale e sociale. Tutto cominciò nel 1956 quando lo storico parroco del paese, Don Antonio serafini propose di celebrare e benedire la vita nella campagna. Con semplicità e improvvisazione, Don Antonio e un gruppo di giovanotti organizzarono una processione lungo Viale Verdi, per il 25 aprile; in occasione della ricorrenza di San Marco affinché la Madonna del Refugium Peccatorum proteggesse le coltivazioni dalle intemperie e concedesse frutti migliori. Alla prima sfilata partecipò tutto il paese e un ristretto corteo di trattori, aperto dal primo cingolato acquistato nella zona e di proprietà del conte Ermenegildo Montani. Negli anni la trovata riscosse così tanto successo che, grazie al sostegno dei giovani di Azione Cattolica, Don Antonio riuscì ad allestire una vera e propria fiera campionaria. AL di là della rievocazione religiosa, Montecastrilli iniziò a diventare, anno dopo anno, riferimento per tutti gli operatori e i primi consumatori degli anni Sessanta del settore agricolo. Fu così, che col passare del tempo, in un costante crescendo di pubblico ed espositori, la fiera si strutturò e s’ingrandì fino ad invadere tutto il paese. Alla fine del 1986, il Comune di Montecastrilli si fece allora promotore, insieme con la camera di Commercio e alla Provincia di Terni, di un’apposita associazione per la gestione della manifestazione. Venne coniato l’acronimo Agricollina e all’interno della Festa del Trattore, venne ricavato uno spazio esclusivo alla fiera. Oggi, sessanta due anni dopo, si preserva lo spirito campestre, vocazione del territorio e una tradizione folkloristica a cui giovani e meno giovani, nati e cresciuti qui, vivono con orgoglio. Con la coscienza collettiva e agricola di chi da sempre abita questo fazzoletto di terra umbra.


Il programma della Festa del Trattore – Questo pomeriggio alle ore, ci sarà la presentazione del libro “Chi lavora fa la gobba e chi non lavora fa la robba” alla Sala convegni del Centro Fiere. Domani, invece, sarà la volta di: “In cammino col panino, a spasso tra saperi e sapori”, con appuntamento alle 9 e ritrovo sempre davanti al Centro Serafini. Nel pomeriggio, seconda edizione della corsa delle carrette per le vie del centro storico, ore 15, non prima delle prove generali alle 10. Primo maggio, ultimo giorno della Festa del Trattore: consueto motoraduno Tre Monti, che muoverà dal Bar Pinchetto e, a finire, alle 16.30 “A veja come na vorda” rassegna di fisarmonicisti nostrani, agli impianti sportivi.

La sagra della Chianina e del Suino Umbria – Sempre agli impianti sportivi dell’AMC, battenti aperti per la sesta taverna dedicata a due eccellenze gastronomiche locali: la carne di chianina e quella del suino Umbria.
Tante le prelibatezze in tavola, con un menù ricco di piatti rivisitati, secondo la migliore tradizione culinaria del posto. Dal carpaccio, agli arrosti passando per i primi, tutto a cura delle cuoche dell’aia e della Proloco di Montecastrilli.

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