27 marzo 2020 – Quando c’è di mezzo il panico le persone di questo mondo non ragionano veramente più: abbiamo visto file abnormi fuori dai supermercati sebbene non vi sia alcuna carenza di bene di prima necessità (anzi, ne produciamo persino troppi), abbiamo visto gli americani in fila per comprare armi quali fucili e pistole (come se al virus si potesse sparare), abbiamo visto e sentito il primo ministro inglese Boris Johnson non preoccuparsi alle prime avvisaglie del Coronavirus (come se il contagio non sapesse nuotare e non potesse oltrepassare la manica), ma soprattutto abbiamo sentito dirne di tutte e di più in merito alla nascita di questo Virus, dalle teorie e dagli studi propriamente scientifici sino alle ipotesi più incredibili e “complottare”. Ma perché deve esserci sempre “sotto qualcosa”, come se il genere umano dovesse essere sempre all’oscuro della reale verità?
“È tutto un complotto” “Ci vogliono nascondere la verità!”, “Questo virus lo hanno creato in un laboratorio!”, “È un’arma batteriologica di distruzione di massa”, “Non possono essere delle semplici coincidenze”: sono queste le amare parole del cittadino informato, serio, quello che si informa tramite i link di Facebook e non ha nemmeno il ritegno di cercare online da sé (non dico acquistare la versione cartacea) articoli scientifici o informativi presenti sulle principali testate nazionali. Nemmeno quello, è troppo faticoso. Ci si informa attraverso video e notizie fake, attraverso i “secondo me…” e soprattutto con credibilissimi audio, che circolano tramite WhatsApp, di persone che narrano di avere un parente o un amico stretto che lavora a diretto contatto con le alte sfere della politica e/o della sanità e che quindi sarebbe in grado di dirci come “stanno realmente le cose”, quella realtà che i poteri forti vogliono nasconderci. In questi audio, manco a dirlo, chi parla non si presenta mai con il proprio nome e cognome e nemmeno tutte le persone coinvolte hanno una propria identità: sono sempre “un mio amico”, “il mio collega”, “mia sorella”, “mio fratello”. Il famoso “cugino che lavora alle poste” è poi ora diventato magicamente infermiere. Una promozione del tutto inaspettata.
Va bene tutto, però… Se a cadere nella trappola delle fake news possono essere le persone “comuni” non dotate di un particolare senso critico è però intollerabile che a farlo siano personaggi di spessore o, addirittura, i rappresentanti delle nostre istituzioni. Da alcuni giorni, difatti, sta circolando nelle solite chat di WhatsApp un servizio del “Tg Leonardo” di RAI 3 del 16 novembre 2015 all’interno del quale si parla di un gruppo di ricercatori cinesi che innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato dai topi. Subito tutti quanti a gridare al complotto ed allo scandalo sul fatto che quindi il Coronavirus sia stato creato dagli studiosi cinesi per poter scatenare una pandemia globale. Anche Salvini e la Meloni hanno subito detto la loro, chiedendo a Conte e Di Maio di riferire subito al Parlamento in merito a ciò e di chiarire tale questione anche con la Cina. A smentire questa nuova ed ennesima falsa notizia sono stati i virologi Roberto Burioni ed Ilaria Capua, i quali hanno nuovamente specificato l’origine totalmente animale e quindi “selvatica” del virus, motivo sempre per il quale non esiste purtroppo tuttora alcun vaccino. Vai a spiegarlo ai “professoroni della politica…”.
Consigli Anche noi non possiamo che rinnovare i nostri consigli sul leggere notizie totalmente provenienti da organi affidabili e istituzionali o per lo meno da fonti stampa valide e riconosciute, che siano testate nazionali (Corriere, Repubblica, La Stampa, Messaggero…) o Avigliano News. Come fatto poi dal Professor Burioni vi consigliamo anche noi di mettere la testa sopra i libri, non per forza di natura scientifica, che siano saggi, romanzi gialli o di narrativa: saranno pur sempre meglio e più interessanti delle innumerevoli baggianate che la rete ci propina ogni giorno. Tra poco sarà vero pure quello che dice Gigi Sabani all’interno del brano: Gesù Cristo scenderà sì in Terra, non per venirci semplicemente a trovare però, ma per riempirci sonoramente di schiaffi per le impressionanti cazzate (mi si perdoni il termine) che l’uomo scrive sulla scienza per spaventare i suoi simili. E non mi si venga a dire che la fede e la scienza in questo caso non vadano d’accordo!
Musica musica Conosco per lo meno due brani con questo titolo (lascio a voi scoprire chi sia l’interprete dell’altro), ma ho deciso di scegliere questo di Gigi Sabani sia per la mia affezione verso Sanremo (in cui il brano partecipò nel 1989) sia per il testo maggiormente in linea con l’articolo. Ecco a voi quindi “La fine del mondo”, 23° classificato (penultimo) al Festivàl del 1989. L’arrangiamento e la direzione orchestrale sono curati dal Maestro Gianni Madonini. Certo che, con le fake news, di questi giorni… “abbiam toccato il fondo” davvero!