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La fine dell’anno accademico all’Unitre: ultimo atto una lezione su Gandhi e poi tutti a cena

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AVIGLIANO UMBRO – 26 giugno 2018 –  Dopo l’uscita a Montecastello di Vibio, gli studenti dell’Unitre si sono ritrovati nuovamente in biblioteca giovedì 21 Giugno per l’incontro conclusivo di quest’anno accademico e per seguire la lezione su Gandhi, a cura del professor Roberto Stopponi, professore di filosofia . Nella prima parte dell’incontro, la professoressa Emanuela Agostini ha introdotto la figura di Gandhi.

CHI ERA MAHATMA GANDHI? Mohandas Karamchad Gandhi è conosciuto con il nome di Mahatma, che significa Grande Anima. Mohandas Karamchad Gandhi  nasce il 2 ottobre 1869 a Porbandar, una città dell’India occidentale. Per i primi venti anni della sua esistenza non si comporta diversamente da quello che avrebbe fatto un rampollo di buona famiglia quale egli era: High School e College a Mumbai, per poi imbarcarsi per Londra allo scopo di ottenere l’abilitazione alla professione legale. Dopo essere tornato in India si reca per affari in Sudafrica, dove, per la prima volta, viene in contatto con la realtà di soggiogazione in cui sono tenute le persone che non sono di razza bianca: viene allontanato da un treno e non gli è possibile affittare una camera.  A causa delle umiliazioni subite avviene la svolta: nel 1894, all’età di 24 anni fonda il Natal Indian Congress, un’associazione per la difesa degli interessi indiani nell’Unione sudafricana.

IL CREDO DI GANDHI Dalla lettura dei vari testi religiosi, egli deduce che la rinuncia è la più alta forma di religiosità, infatti a 37 anni decise di prendere voto di castità, d’accordo con la moglie ma contro la sua religione. Nel medesimo periodo inizia quella che verrà poi identificata come la sua attività distintiva: il digiuno, come mezzo di purificazione e di autodominio. Con queste pratiche di purificazione si inaugura la satyagraha, la forza della verità che possiede l’unica arma la non violenza, l’arma dei deboli secondo alcuni, ma egli era solito dire: “La non violenza è fatta di materia solida, è l’arma dei cuori più forti.”

L’IMPEGNO POLITICO DI GANDHI Fu arrestato diverse volte, la prima per aver invitato alla disobbedienza civile, nel settembre 1906, tutti gli asiatici che la polizia aveva proposto di schedare, venne rinchiuso per sette anni, altri due dal 1921 al 1923, sempre per aver fomentato la ribellione civile e un’altra volta, per un anno, nel 1930 per aver simbolicamente prodotto alcuni grammi di sale per protestare contro il monopolio. Impegnato nelle forze di pace in entrambe le guerre mondiali si oppose alla divisione tra India e Pakistan, predicava la convivenza fra le principali comunità religiose indiane (induisti e musulmani), per questo fu ucciso da un fanatico hindu all’età di 78 anni, il 30 Gennaio 1948.

LO SCONTRO DELLE CIVILTA’ E IL COMMENTO ALL’INTERVISTA DI GANDHI  A seguito dell’introduzione di Emanuela Agostini, la parola è passata al professor Stopponi che ha cominciato la sua lezione dedicata allo scontro delle civiltà e alla figura di Gandhi, approfondendo e commentando l’intervista al Mahatma: un documento che si trova in un archivio parigino che contiene testi relativi proprio al famoso politico, filosofo, e avvocato indiano. Ci sono domande brevi tipo: “Chi sono gli insegnanti migliori?? Secondo Gandhi ‘ i bambini’: un confronto con i grandi temi della letteratura moderna.

INTERVENTO DEL SINDACO LUCIANO CONTI(nella foto sotto) Dopo la lezione , a detta di tutti estremamente coinvolgente e interessante, del prof. Stopponi, è intervenuto il sindaco di Avigliano Umbro Luciano Conti , presente a questo incontro conclusivo dell’Unitre per portare i saluti e ringraziamenti da parte di tutta l’Amministrazione Comunale. Il Sindaco, ha posto l’accento su un problema che interessa la nostra società ed anche la piccola comunità aviglianese, quello dei giovani; ragazzi spesso allo sbando e guidati da cattive compagnie.  “Bisogna attuare una sensibilizzazione al problema dei giovani, dice Conti, occorre rieducarli ai valori e in questo anche l’Unitre insieme alle altre istituzioni, posso essere di grande aiuto.”

“L’amministrazione-prosegue – Conti, è attenta alle problematiche legate al nostro paese, anche se a volte si fa finta di non accorgersi di quello che accade intorno a noi , la speranza è che l’impegno dell’Unitre arrivi come esempio agli adolescenti di oggi che avrebbero tratto un grande insegnamento dalle parole di oggi del professor Stopponi”.

IL PRESIDENTE DELL’UNITRE DI NARNI Dopo l’intervento del sindaco, è stata la volta del Presidente dell’Unitre di Narni, il Professor Antonio Fresa, docente di filosofia all’istituto superiore Gandhi. Fresa ha colto l’occasione per intervenire sulla scia del problema aperto dal nostro Sindaco, quello dei giovani, ed ha testimoniato come l’unione tra quest’ultimi e l’Unitre sia concretamente possibile. “Sono due anni che, grazie al fatto che io sono contemporaneamente Presidente dell’Unitre e docente di filosofia, portiamo avanti dei progetti che tengono insieme gli studenti del Gandhi e gli studenti dell’Unitre”, ci ha raccontato Fresa. “Questo è al momento il tratto politicamente più soddisfacente della mia vita, ossia quello di riuscire a mettere nello stesso luogo, giovani adolescenti e “anziani. Quando questo piccolo miracolo accade – continua Fresa- i ragazzi scoprono che gli studenti dell’Unitre , intesa come Università delle tre età (e non della terza età come tanti pensano!) seppur ormai anziani hanno tanto da insegnare e quest’ultimi, a loro volta, si rendono conto che i giovani non sono solo una categoria priva di valori e che non crede più in niente”. Nel caso di Narni, questo connubio tra giovani e meno giovani si è concretizzato quando i ragazzi hanno tenuto delle lezioni per il gruppo dell’Unitre ; si sono sentiti i veri protagonisti ed è stata un’ emozione, racconta sempre Fresa, “vederli parlare di fronte agli oltre cento iscritti all’ Unitre di Narni. E’ stata senza dubbio per loro un’esperienza estremamente formativa.”

Fresa conclude poi il suo intervento con un’importante e significativa riflessione e dice: “noi, quelli della nostra generazione, abbiamo rubato la speranza ai ragazzi di oggi. Spesso capita che loro siano un problema per la nostra società , un qualcosa che non sappiamo capire né gestire perché hanno dei comportamenti che sono lontani da quelli da cui noi proveniamo. Tuttavia, a questi ragazzi abbiamo tolto il senso del futuro e della speranza, quindi non possiamo giudicarli male , bisognerebbe ricordarci che uno dei grandi compiti su cui noi abbiamo fallito è il problema di applicarle regole, se non le applichiamo noi per primi non saremo neanche in grado di trasmettere questo aspetto ai nostri ragazzi.” Fresa conclude lanciando un messaggio: “dobbiamo impegnarci su due fronti: rispettare le regole, noi adulti in primis e poi impegnarci per coltivare la speranza nei giovani, perché senza speranza non c’è domani e chi non ha un domani , diventa feroce”.

OTTIMISMO O PESSIMISMO SUL FUTURO?  Nell’ultima parte di questo incontro, ha ripreso la parola il professor Stopponi, per rispondere ad una domanda che gli è stata posta da un’allieva: “Lei è più ottimista o pessimista sul futuro?”

Il docente, per rispondere, cita Gramsci e il suo “pessimismo della ragione, ottimismo della volontà”; la ragione e la volontà sembrano convivere in questa formula che, se noi tutti riuscissimo a mettere in atto, forse affronteremmo con maggiore forza e disponibilità il futuro.

CENA IN UN NOTO RISTORANTE AVIGLIANESE  Terminato l’incontro in biblioteca, tutti i presenti  si sono recati in un noto locale aviglianese, per la consueta cena di fine anno, alla quale si sono aggiunti anche alcuni docenti che hanno tenuto delle lezioni in questo anno accademico.

Rubrica a cura di Eleonora Piacenti

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