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Le sagre paesane ai tempi del Covid

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AVIGLIANO UMBRO -1 giugno 2021 – Niente sagre quest’anno. Di questi tempi arrivava la Taverna del Curato di Farnetta, poi si poteva andare a Sismano degustando le strappatelle contadine, oppure a Castel dell’Aquila, alla festa della Lumaca a Casteltodino, alla sagra della lepre a Dunarobba, a Collicello,. C’era poi la sagra del manfricolo di Avigliano, a Montecastrilli la sagra dell’anatra, si poteva visitare successivamente la festa del rione di Sant’Egidio di Montecastrilli. Per non dimenticare pure Acquasparta, con la festa del rinascimento che è stata posticipata https://www.aviglianonews.it/acquasparta-festa-del-rinascimento-posticipata-a-fine-agosto-di-questanno/.

Piccola e breve carrellata Dalle parti di Narni da fine giugno alla prima metà di luglio, precisamente nella piscina di Nera Montoro si svolgeva la sagra del fiore di zucca, con tantissimi presenti. Per non parlare della corsa all’anello di Narni e le sue taverne. Ne ho citate alcune di manifestazioni nel territorio ternano, ce ne sono tante altre. Potrei spingermi oltre provincia e allora mi vengono in mente il mercato delle Gaite di Bevagna, oppure la sagra della cipolla di Cannara, ma anche la sagra della bruschetta al tartufo di Strettura.

Ritorno Un pezzo di enogastronomia locale, di tradizioni tramandate da intere generazioni, ora non riemerge. C’è la speranza di tornare tra i tavoli affollati a parlare con gli amici. C’è il desiderio di ballare una mazurca in compagnia. C’è la voglia di dare una mano ai nostri paesi con il volontariato durante le sagre. Per questo motivo sono importanti i racconti. Al telefono con gli amici, adesso, oppure incontrandoli, diamo spazio alla nostra memoria. Perché tutti questi eventi che sono accaduti nel corso degli anni, che ci hanno cresciuto a tutti come persone, per certi versi, reso ancora più ‘amanti’ dello stare insieme, non si cancelleranno mai

Danni ingenti La pandemia ha fatto dei veri e propri disastri. Un danno grande per i volontari di tutte le età i ‘veri propulsori’ di queste manifestazioni. Perché la loro passione, quella di stare insieme le sere per dare una mano alle associazioni e ai paesi, un modo anche ritrovarsi e fare quattro chiacchiere per adesso non c’è. Non c’è nemmeno la gente, molte delle sagre sono annullate. Un danno enorme per i molti dei bellissimi ‘gioielli’, ovvero i paesi dell’Umbria che d’estate, soprattutto grazie alle sagre avevano un nuovo splendore, si facevano conoscere.

Le sagre attuali Adesso, sono poche le manifestazioni popolari previste con certezza nel 2021. Ecco l’elenco regionale Sagre e feste popolari aggiornamento al 1° giugno 2021 In pochi ‘vanno avanti’.

I ristoranti C’è comunque da fare un’altra considerazione in merito alla ripartenza o meno delle  sagre. Ovvero, avere profondo rispetto nei confronti di tutte quelle attività di ristorazione che stanno ripartendo dopo circa più di anno che sono stati chiusi.

Vita sociale In conclusione, nel 2022, se la situazione diventerà ‘normale’ speriamo di rivedere tutti i volontari e le associazioni all’opera, protagoniste di quella ‘vita sociale’, di cui si sente un po’ la mancanza nei nostri territori.

(nell’immagine di copertina, la Taverna di Avigliano nel 2017)

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