Linguaggio ‘Braille’ in classe per tutti gli alunni Il progetto dell'insegnante Paola Torcolini è stato scelto per rappresentare la didattica inclusiva a livello nazionale
AMELIA – 21 febbraio 2021 L’insegnante Paola Torcolini torna ad essere protagonista assoluta con un’iniziativa alla didattica inclusiva, focalizzata sul ‘braille’.
Significato Per chi non lo sapesse, il braille http://fonte Wikipediaè “un sistema di lettura tattile a rilievo per non vedenti e ipovedenti: Consiste in simboli formati da un massimo di sei punti, disposti su una matrice 3 x 2 e con ciascuna casella solitamente della grandezza di circa 3 × 2 millimetri o più. Tali punti possono essere impressi con un punteruolo su fogli di carta spessa o di plastica, oppure essere riprodotti a rilievo su superfici plastiche o metalliche”.
Incontro sul web Ebbene, proprio in un convegno on line dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti, è stata esposto quanto sta avvenendo alla scuola elementare ‘Jole Orsini’ di Amelia, dove Paola Torcolini insegna. La maestra è stata scelta dall’associazione per rappresentare la didattica inclusiva, visto che da anni si occupa di questo tema.
Percorsi “Ho voluto dedicare alle minoranze sensoriali (uditiva e visiva) un progetto interessante – afferma – i bambini mi hanno seguito e attraverso questi percorsi, abbiamo scoperto che la didattica è davvero specifica e speciale per tutti”
Nel dettaglio: “Ogni ragazzo ha potuto cimentarsi e toccare con mano in modo personale, tutte le attività svolte a scuola attraverso laboratori mirati alla conoscenza e allo sviluppo dei sensi. Giocando, poi, i bambini hanno potuto sperimentare la ricchezza che era nascosta in queste attività fino a quel momento rivolte ai bambini ciechi oppure sordi”.
Una grande ricchezza ed emozione: “Abbiamo compreso – dichiara Paola- che la strada non è soltanto parallela e che ognuno di noi può apprendere dall’altro: nella didattica pensata per le disabilità abbiamo trovato una grande risorsa per tutti, abbiamo capito che condividere, includere camminare insieme non è soltanto un modo di dire, ma per noi della scuola Jole Orsini di Amelia lo è stato veramente , ci siamo messi nei panni degli altri e abbiamo compreso che le stesse strategie erano meravigliose anche per noi. Ci siamo emozionati, sorpresi e anche divertiti, si!! Infatti, non usando il senso della vista, ci siamo messi . nei panni di chi la vista non può usarla. Perchè non si vede soltantto con gli occhi. Esistono tecniche, strategie e scoprirle con il gioco ci ha reso ancora di più consapevoli .
La scrittura Braille e il pittore Andrea: “Braille ci ha emozionati e incuriositi – sottolinea la maestra- così volevamo saperne di più, e siamo andati avanti con le interviste a scuola tramite telefono. Abbiamo parlato con Andrea un pittore cieco ,una persona allegra e sensibile che ci ha regalato tantissime emozioni, il suo mondo non è al buio come potevamo immaginare ma colmo di colori, che lui stesso esprime sulle tele”
Infine, il convegno: “ E’stata un’emozione fortissima – spiega Paola- sono stata invitata dal presidente Uici nazionale dottor Mario Barbuto a rappresentare la didattica inclusiva al convegno dedicato alla giornata del Braille. Per me è stato un grande onore parlare e raccontare soprattutto dell’esperienza meravigliosa che i ragazzi di Amelia mi hanno trasmesso. Per essere una società inclusiva è necessario partire dalla scuola , conoscere le didattiche speciali è un merito ed un grande privilegio, conoscerle , in questo caso il Braille, cibo di sapienza e cultura perché quando si conosce non si ha paura dell’altro”
(nella foto di copertina, Paola Torcolini mentre spiega ai bambini la tavoletta braille, il primissimo strumento di scrittura per ciechi)