Avigliano News

“Ma che bontà!”

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4 ottobre 2019 – “Caramelle, bons-bons e cioccolatini…”. No, non si tratta del messaggio di un venditore ambulante di dolciumi, ma di quello di cui, in questi giorni, si sta parlando a livello di politica nazionale. Certo, perché l’idea del ministro dell’Istruzione Fioramonti sarebbe quella di poter tassare il cibo iper-calorico (vedasi merendine) e le bibite gassate con i fini sia di favorire una alimentazione più sana sia di devolvere il ricavato di tale tassazione all’ambito scolastico e della cultura. C’è chi su questa idea si muove deciso (Fioramonti stesso e Conte), chi in maniera più cauta (Di Maio) e chi, invece, decide di lanciare (in sonora risposta) delle merendine dal palco di un suo comizio a Genova (vedi Matteo Salvini), distribuendo anche qualche bicchiere di rinfrescante chinotto (che rimane sempre e comunque una bevanda amara però).

Volare (no no) Se però rinunciare ai dolci può (in molti casi) fare bene, talvolta è impossibile dover rinunciare allo spostarsi fisicamente da un luogo ad un altro. Perché aggiungo ciò? Perché il presidente del consiglio Giuseppe Conte riterrebbe di dover tassare anche i voli aereei, ritenendoli (e non a torto) grossa fonte di inquinamento. Se di certo le soluzioni alternative all’aereo per spostarsi da Roma a Milano (o viceversa) ci sono, come potrebbe un “omino piccino piccino” (citazione da Sanremo 1955) spostarsi da Torino a Perth? In barca sarebbe di certo molto lungo o periglioso. Speriamo appunto di non dover “prendere in affitto una barca” (altra citazione) per dover andare da Genova a Palermo.

D’IVA Non si tratta dell’album del 1980 della Zanicchi, ma dell’imposta sul valore aggiunto. Insomma, sempre di soldi si parla. Il governo, sempre nella figura di Giuseppe Conte, ci informa di aver varato una manovra di 29 miliardi di euro (dei quali 7 provenienti dalla lotta all’evasione fiscale), alcuni dei quali avranno la funzione di evitare l’aumento dell’IVA, mentre altri porteranno alla riduzione del cuneo fiscale con l’aumento degli stipendi per determinate fasce di reddito. Sempre il governo (tutto unito, da Renzi a Di Maio) assicura che non vi sarà alcuna rimodulazione delle varie fasce dell’IVA, ma su questo punto batte forte l’opposizione (tutto il centrodestra), la quale invece afferma che l’esecutivo non riuscirà ad impedire l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto.

Spiccioli Come evitare l’evasione fiscale? Semplice, favorendo l’utilizzo dei pagamenti elettronici e l’emissione di regolari scontrini. A questi ultimi sarà poi collegata una lotteria (la “lotteria degli scontrini”), nella quale avranno poi maggiori probabilità di vincite coloro che avranno pagato attraverso Bancomat o Carte di Credito. L’esecutivo sta poi pensando ad un meccanismo di “cashback”, ovvero la restituzione ai consumatori di parte dell’IVA applicata sui loro acquisti se questi ultimi sono stati effettuati attraverso pagamenti elettronici. È poi anche allo studio il cosiddetto “Bonus Befana”, ovvero un bonus in denaro da concedere all’inizio dell’anno a coloro che nei 365 giorni precedenti abbiano superato una determinata soglia di spese sostenute attraverso pagamenti elettronici e digitali. Da non dimenticare poi anche l’idea di ridurre le commissioni applicate ai negozianti sui pagamenti elettronici, costi che portano i negozianti stessi a preferire i pagamenti in cartamoneta.

E il “vecchietto”? La nostra nazione, come ben si sa, è però popolata da moltissimi anziani: come potranno essi adattarsi alla rivoluzione elettronica? Vogliamo sbilanciarci e spezzare una lancia a favore dell’onorevole Pierluigi Bersani (Articolo 1), il quale a Quarta Repubblica (Rete4) lo scorso lunedì 30 settembre, rispondendo ad una critica in merito di Mario Giordano, ha detto che “bisogna guardare avanti”. E su questo dobbiamo dargli pienamente ragione: il progresso tecnologico ed elettronico va avanti solo se si guarda avanti. Anche coloro che sono tecnologicamente attempati dovranno farsi aiutare nel comprendere ed utilizzare le innovazioni odierne. Guardando sempre indietro, prima o poi, torneremo al baratto… “e, se ti do il pelo tu che mi dai?”.

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