AVIGLIANO UMBRO – 29 giugno 2018 – Quella che fra i ragazzi di Avigliano Umbro è ormai una vera e propria istituzione non fa che consolidarsi di anno in anno: stiamo ovviamente parlando dell’Oratorio Inter-parrocchiale al quale fanno capo le parrocchie di Avigliano, Castel Dell’Aquila e Dunarobba-Sismano, guidate dal carismatico Don Piero Grassi (nella foto sotto mentre prepara la pizza).
Un bilancio roseo Siamo giunti alla terza settimana di animazione ed il bilancio, sino ad ora, non può che dirsi positivo, fra momenti di preghiera e riflessione, giochi ed interessanti uscite didattiche (nelle quali i ragazzi hanno avuto il modo di rendere più pulite alcune zone del capoluogo comunale oppure l’opportunità di imparare a cucinare presso il centro pastorale di Castel Dell’Aquila).
Parola agli animatori, a cominciare da Luca Simoncini Dopo aver lo scorso anno ripercorso la storia di questo luogo di forte aggregazione, quest’anno abbiamo deciso di lasciare la parola ad alcuni animatori, per farci descrivere la loro esperienza presso l’Oratorio. A tutti abbiamo posto due domande: la prima è stata Cosa ti lega a questo luogo e che importanza riveste per te e per il territorio di Avigliano Umbro? mentre il secondo quesito recitava Perché alla tua età, invece di svolgere qualche altra occupazione, alla mattina decidi ancora di recarti all’Oratorio?. Il primo ragazzo a rispondere è stato Luca Simoncini (nella foto sotto), giovane aviglianese di 16 anni compiuti il quale ci ha detto: “In questo posto io ci sono cresciuto, dato che mi ci reco dal primo o dal secondo anno di attività. Ogni ragazzo di Avigliano Umbro aspetta che finisca la scuola per poter venire all’Oratorio e, dato che adesso sono un po’ più grande, ho deciso di fare l’animatore per poter restituire ai più piccoli quello che mi hanno trasmesso i ragazzi più grandi di me che ci hanno sempre animato”. Ha poi replicato al nostro secondo quesito dicendoci: “Anche se alla mattina in qualche caso svegliarsi è molto duro, alla fine l’Oratorio rappresenta sempre una fonte di divertimento. Si creano poi delle amicizie sia con i coetanei sia con i ragazzi più piccoli, facendo poi divertire questi ultimi”.
Samuele Fattorini Successivamente, abbiamo chiesto il parere di Samuele Fattorini (nella foto sotto), di 21 anni, il quale ha commentato dicendo: “L’Oratorio ha un’importanza anche culturale perché toglie i ragazzi dalla strada, dal bar o dalla noia presente nelle loro case, tenendoli quindi occupati. Per me è invece importante perché qui ci sono cresciuto ed essendoci appunto cresciuto ha per me anche un valore affettivo; è un momento che aspettiamo tutti durante l’estate: dopo la fine della scuola l’Oratorio rappresentava per noi una sicurezza come luogo di svago”. In merito alla seconda domanda ha detto: “A me è stata data questa possibilità come animato di venire qua all’Oratorio con degli animatori presenti, ed è quindi giusto che io restituisca il ‘favore’ dando quest’opportunità anche ai più giovani”.
Michele Falaschi Abbiamo poi ascoltato la voce di Michele Falaschi (nella foto sotto), liceale di 17 anni, il quale ci ha detto: “Per me l’Oratorio rappresenta il punto di incontro tra generazioni, dove i più grandi aiutano i più piccoli e per quanto possono trasmettono dei valori (collaborazione, rispetto…). Ritengo che l’Oratorio non si debba ridurre solo ad attività e giochi, ma che debba essere anche un luogo dove apprendere dell’educazione. L’Oratorio di Avigliano, secondo me, sta facendo bene sotto questo punto di vista perché non propone solo giochi, ma anche momenti di preghiera, di riflessione e di educazione alla cittadinanza, come la giornata ecologica. Per Avigliano rappresenta un’iniziativa molto importante, non solo perché ci si impara a conoscere meglio sia tra bambini sia tra animatori, ma anche perché arrivano persino ragazzi da Casteltodino. Addirittura chi arriva da fuori regione in villeggiatura porta i propri figlia all’Oratorio”. Michele ha poi risposto alla seconda domanda dicendoci: “Io mi reco ancora all’Oratorio perché penso che aiutare Michela (Massaro, n.d.r.) e Don Piero in questa iniziativa sia importante, al fine di offrire un servizio che non sia il semplice campus estivo, ma un’altra attività con qualcosa di più, affinché il genitore possa sceglierla per farla frequentare al proprio figlio”.
Clementina Frascarelli Abbiamo concluso il nostro giro di interviste con una voce femminile, quella di Clementina Frascarelli (nella foto sotto), studentessa diciannovenne di Mediazioni Linguistiche a Perugia, la quale ci ha detto: “L’Oratorio è innanzitutto un’occasione offerta ai bambini per stare insieme, mentre per i più grandi rappresenta un momento di responsabilità, dato che devono occuparsi di altre persone prendendosi quindi dei compiti importanti. Anche i piccoli devono imparare però a rispettare delle regole. L’Oratorio rappresenta per me un modo per sentirsi utili durante l’estate, così da non dover restare a casa a fare niente. Per la comunità è un forte momento di aggregazione; vi sono poi anche dei bambini che vengono da fuori, dando così al paese di Avigliano Umbro dei momenti di riconoscibilità. L’Oratorio è riconosciuto anche dai genitori, dato che sanno di lasciare i loro figli in buone mani”. Clementina in merito alla seconda domanda ha invece detto: “Personalmente non sono una ragazza che ama stare senza far niente: piuttosto preferisco venire qui e rendermi utile; ma poi so appunto che serve una mano e più mani fanno sempre comodo”.
Altre due settimane di attività Come detto anche dagli animatori da noi intervistati, tanto quindi i ‘lavori’ da svolgere fino a venerdì 13 luglio, giorno di chiusura dell’edizione 2018 dell’Oratorio: attività non solo per il corpo, ma anche per la mente e per lo spirito!