Avigliano Umbro, 30 Novembre 2023 – Partire dalla celebre frase di Cartesio è d’obbligo. Il sonno ha da sempre rappresentato nella mente umana un momento di riposo e rigenerazione profonda, l’evidenza delle neuroscienze e della psichiatria dimostra il contrario.
Un po’ di storia: colui che per primo trattò ed elaborò il tema del sonno e dei sogni fu lo psichiatra Freud che, con la pubblicazione de “L’interpretazione dei sogni” (1899), descrisse il sogno come “prodotto dell’attività della mente”, dimostrando che durante il sonno vi è un’attività cerebrale al pari di quella presente durante la veglia, ma più concentrata. Gli studi successivi hanno confermato quanto descritto dal filosofo avvalendosi di moderni strumenti diagnostici e di screening.
Il sonno e le sue fasi: il sonno viene definito come stato di riposo contrapposto alla veglia, caratterizzato da una sospensione temporanea dello stato di coscienza e volontà durante il quale le funzioni neurovegetative rallentano. Tutto ciò permette la rigenerazione e il recupero di energie. Nonostante il sonno sia rappresentato da un apparente stato di quiete, in questa fase avvengono complessi cambiamenti a livello cerebrale, per citarne alcuni vi sono delle cellule cerebrali che in determinati momento del sonno hanno un’attività 5-10 volte maggiore rispetto a quella che hanno in veglia.
Il sonno è diviso nelle fasi REM e non-REM che si ripetono in maniera ciclica ogni 90 minuti.
Fase REM e non-REM: REM è l’acronimo di Rapid Eye Movements, cioè movimenti rapidi degli occhi. La fase REM è caratterizzata da rigidità muscolare e da movimenti molto veloci degli occhi. La fase non-REM è il momento del pensiero “razionale” in cui il corpo si trova in una sorta di limbo tra sonno e veglia, vi è la presenza di alcuni movimenti, seppur involontari, non si è coscienti della realtà, ma non si è neanche in una fase di completo abbandono. La maggior parte del sonno viene trascorso proprio in tale fase e solo nella parte finale della notte si passa al sonno REM. Quando si entra in tale stato il corpo, precedentemente non-REM, di colpo si irrigidisce e gli unici organi a muoversi sono gli occhi. Questo è il momento in cui iniziamo a sognare ed i movimenti che avvengono nei sogni sono pura percezione in quanto nella realtà siamo bloccati. L’impossibilità di movimento è garantita da specifici neuroni motori presenti nel tronco encefalico che impediscono la comunicazione con i neuroni del midollo spinale preservando la staticità del corpo.
L’importanza dei sogni: Il sogno ha funzioni estremamente importanti in questa infatti è qui che la nostra mente confronta e aggiorna i fatti che ha fissato nella memoria con quelli del passato e in qualche modo rinnova il ricordo delle nostre esperienze, modificandole.
Perché non ricordiamo i sogni: Non ricordare i sogni è un fatto molto comune. Per ricordarli dovremmo svegliarci nel momento in cui sogniamo, quindi nella fase REM. Anche i sogni che si fanno al mattino e quindi più propensi al ricordo vengono difficilmente “immagazzinati” per lungo tempo.
Conclusioni: è indubbiamente di fondamentale importanza rispettare le fasi del sonno, cercando di completarle tutte senza interromperle, per garantire uno stato sufficientemente ristorato del corpo durante la fase di veglia.