“Un part time che ci penalizza fortemente” Il pensiero degli operai dello stabilimento 'Fbm' di Dunarobba
Martedì 15 febbraio c’è stato il consiglio comunale ad Avigliano: mentre il direttore del portale seguiva lo svolgimento della seduta, io mi sono fermato a parlare con i lavoratori dello stabilimento ‘Fbm’ di Dunarobba, per capire quali sono le loro ragioni.
Entriamo nel dettaglio della vicenda relativa . L’azienda, in periodo di crisi economica, ha preso dei provvedimenti nei confronti dei lavoratori e delle rispettive famiglie.
Andiamo ad analizzare queste decisioni: ‘ Fbm’ che ha una sede anche nella frazione di Dunarobba del comune di Avigliano, visto il calo drastico della produzione di laterizi, è arrivata alla decisione di dover tagliare il numero di dipendenti . Le Rsu della fabbrica, preso atto di tale necessità, hanno proposto un nuovo contratto da sottoporre ad alcuni operai
Il nuovo accordo prevede con una sorta di part-time molto controverso, con il dimezzamento delle ore di lavoro e la rispettiva retribuzione, che porta le famiglie interessate in una condizione di grave difficoltà, in quanto la somma percepita,intorno ai 750 euro mensili, non permette in alcun modo un’esistenza dignitosa.
Gli operai sono rimasti tanto perplessi quanto sbalorditi da tale accordo. Molti di loro con cui ho parlato, ci tengono a rimanere nel completo anonimato, ma mi fanno presente che “la compilazione della lista dei lavoratori costretti al part-time, è stata fatta esclusivamente dall’azienda, con palesi discriminazioni tra dipendenti aventi lo stesso ruolo e in molti casi penalizzano addirittura coloro che hanno una maggiore anzianità e carico familiare sulle spalle. In spregio ad ogni regola in vigore oltre che al buonsenso”.
Secondo i dipendenti inoltre ” prima di spedire le 20 lettere ai lavoratori mal selezionati, l’azienda ha avuto una martellante opera di convinzione nei loro confronti, mirata a demolire ogni resistenza. Altra cosa che ci ha lasciato sbigottiti, è la forma del part-time: 20 ore settimanali distribuite in una settimana a tempo pieno con 8 ore al giorno, ed una settimana praticamente vuota, in questo maniera siamo ulteriormente penalizzati in quanto impossibilitati a trovarci un ipotetico secondo lavoro. Pensandoci bene, chi al giorno d’oggi ti prende per lavorare una settimana si e una no? Le perplessità in merito a tale contratto sono moltissime”.
Le amministrazioni di Avigliano Umbro e Montecastrilli (che sono tra le altre cose i comuni in cui risiedono la maggior parte degli operai della fabbrica di Dunarobba), dopo aver tentanto invano di trovare una soluzione con la proprietà dell’azienda, hanno deciso di affidarsi al sindacato dell’Ugl’, il quale dopo aver esaminato attentamente il contratto proposto ai lavoratori, ha scovato un sostanziale errore formale, che lo rende di fatto nullo nella sostanza e sotto ogni punto di vista legale. Alla luce di ciò, è stato chiesto un nuovo tavolo di confronto con l’azienda, per cercare di trovare una soluzione in grado di soddisfare soprattutto le famiglie con almeno 3 figli a carico, le quali sono le più penalizzate da questo accordo.
Dopo un periodo di silenzio anche per paura di eventuali ripicche, i lavoratori hanno alzato la voce portando alla luce alcuni fatti controversi. Mi fanno sapere, infatti, che “il contratto sopra citato sarebbe stato firmato da 12 persone che hanno accettato il part-time. Tra i restanti che non hanno aderito, 2 si sono dimessi di propria iniziativa, 2 sono stati licenziati di tronco, e 4, tra lo stupore generale, sono tornate ad un orario full-time come se nulla fosse accaduto, discriminando ulteriormente coloro che hanno accettato il part-time”.
Ora, quindi, le amministrazioni comunali di Avigliano Umbro e Montecastrilli con l’appoggio del sindacato precedentemente citato, faranno leva sulla nullità del contratto proposto, per avere quindi un’apertura da parte dell’azienda alla trattativa. In caso di esito negativo, si andrà allo scontro tra dipendenti e azienda . Sotto questo aspetto, il sindaco di Avigliano Umbro, Luciano Conti, nel consiglio comunale di martedì 15 febbraio 2017 è stato chiarissimo: “Saremo sempre dalla parte degli operai”.
Nel frattempo per 12 persone ha avuto inizio il nuovo orario di lavoro con le difficoltà precedentemente citate.
La domanda che sorge spontanea tra i dipendenti è una: non sarebbe più semplice una riduzione dell’orario di lavoro di un 10-15% distribuito su tutti i dipendenti piuttosto che tagliare il 50% a 20 persone scelte senza criterio gettandole in mezzo ad una strada? “Un sacrificio globale – sostengono i lavoratori – permetterebbe a tutti di andare avanti, e magari aspettare tempi migliori, visto che nella disgrazia del recente terremoto, l’edilizia per ricostruire interi paesi dovrà per forza ripartire. E proprio riguardo alla distribuzione di una riduzione dell’orario di lavoro, tale soluzione viene costantemente adottata in Germania per far fronte ai periodi di crisi, senza dover fare tagli più netti nei confronti degli operai”.
In attesa di nuovi sviluppi, la redazione di Avigliano News è vicina e solidale con le famiglie dei lavoratori, e spera che si possa arrivare ad una soluzione della crisi in tempi brevi.
(si ringraziano alcuni lavoratori dello stabilimento di Dunarobba per la collaborazione)