AVIGLIANO UMBRO – 24 maggio – Proseguono gli appuntamenti dell’Unitre di Avigliano.
Giovedì 17 maggio gita a Otricoli Lezioni sospese la scorsa settimana per dare spazio alla prima uscita di questo anno accademico per l’Unitre, la visita al sito archeologico di Otricoli. Gli allievi, accompagnati da una guida, hanno visitato l’Anfiteatro, i resti delle Terme un tratto di Via Flaminia, i resti del porto fluviale, il Teatro e i monumenti funebri. Successivamente la delegazione dell’Unitre si è spostata nel piccolo borgo medievale di Otricoli, cittadina anticamente abitata dagli Umbri e venuta a contatto anche con i Romani, per poi far ritorno nel tardo pomeriggio ad Avigliano. A detta di tutti gli allievi, che non conoscevano bene la cittadina in provincia di Terni, e il suo sito archeologico, è stata una piacevole uscita, ragion per cui non si esclude un’altra gita prima della fine dell’anno accademico!
Martedì 22 maggio lezione con la professoressa Mancini Si è tornati in aula con la professoressa Mancini che, martedì 22 maggio, ha concluso il suo ciclo di lezioni dedicato alle città dell’antichità, introducendo l’argomento del giorno: Pompei. “Pompei è divisa in 5 parti- ha spiegato – due delle quali non sono ancora state rinvenute. Buona parte è ancora sepolta sotto terra dopo la grande eruzione del Vesuvio del 79 d.c. che rase al suolo Pompei ed Ercolano. Plinio il Giovane scrisse di questa grande sciagura che colpì la città campana, durante la quale perse suo zio Plinio il Vecchio, ed è grazie alla sua scrittura che la storia di Pompei è giunta fino a noi”.
La grandezza dell’Impero Romano Sulla scia della visita ad Otricoli e introducendo la storia di Pompei, va da se che si facciano accenni notevoli all’importanza nella storia dell’Impero Romano. La docente ha aperto il discorso facendo vedere agli alunni la foto del gruppo scultoreo del Bernini Enea, Anchise e il figlio Ascanio, conservato nella Galleria Borghese a Roma. Il soggetto è tratto dall’Eneide di Virgilio nel momento della fuga da Troia in fiamme. Enea ha sulle spalle il vecchio padre Anchise ed è seguito dal figlioletto Ascanio. E’ proprio dalla stirpe del figlio di Enea, Ascanio, che verrà fondata la città di Roma, passando per la storia della Rea Silvia e del Dio Marte, dall’unione dei quali nacquero i gemelli , Romolo e Remo; da qui l’origine divina della città. I romani apprezzavano molto l’architettura, tanto da inventare la tecnica murariadell’opus, il cemento fatto di calcestruzzo, i mattoni cotti, la volta a crociera, la cupola, l’ordine composito per le colonne e risultato dell’unione dei 3 ordini greci dorico,ionico e corinzio. Grande risalto si dava anche alle colonne, che avevano oltre allo scopo di sostegno anche quello decorativo.
Struttura della città di Pompei Tornando alla città campana, la professoressa ha spiegato ‘ come questa fosse strutturata proprio come una città romana. Le strade erano dotate di pietre sopraelevate per permettere il passaggio dei pedoni, adattate anche al transito dei carri; all’interno delle case c’era un vestibolo (ingresso), un atrio con tutto intorno le camere, il peristilio (l’orto) e il triclinio (la sala da pranzo dotata di divanetti sopra ai quali si stendevano per mangiare). Di grande rilevanza erano anche le terme, costituite da tre ambienti il frigidarium, il calidarium e il tepidarium e il teatro , più piccolo dedicato alla musica e quello più grande dedicato alle tragedie e alle commedie.
Appuntamento a martedì prossimo!
(si ringrazia per la collaborazione Eleonora Piacenti)